martedì 27 dicembre 2011

Il Fato


E io che mi stavo organizzando un banale capodanno con solidi amici nerds.
Il destino mi pone invece alle soglie di una decisione importante che prevede un insolito quanto inaspettato viaggio. Il nonno che non ho mai conosciuto ha probemi di salute, così il tuo beniamino prenderà il volo delle 8,00 per Varsavia dopodomani.
Verrà a prendermi un amico di vecchia data che ad oggi gestisce una compagnia di tassisti monzesi e porterà me e mia mamma a Malpensa.
Proprio così. Dopo oltre dieci anni vedrò la fredda Polonia che per metà costituisce le mie etniche origini.
Tornerò l'8 di gennaio e leggerai solo allora gli ulteriori svolgimenti di questa nuova avventura.
Il senso eroistico del dovere mi ha spinto a prendere il volo quanto il desiderio di una nuova esperienza ricca indubbiamente di complicazioni e ostili sfaccettature. La famiglia da parte di mia mamma non è certo di quelle dello spot "mulino bianco", quindi il fardello che porto con la mia fisica materializzazione è incomprensibile addirittura per me medesimo.
Per quanto diretti interessati alla vicenda, saremo sgraditi ospiti...O forse no. Chi lo sa. Certo è che non sarà una vacanza e quest'anno mi tocca dare la precedenza ai seri impegni familiari rispetto ai ludici festeggiamenti del nuovo anno.
Magari scrivo "buon anno" su feisbuc, ma per quanto concerne il blog non aspettarti nuove notizie sino all'otto di gennaio.
Il mio polacco è un pò arruginito, ma non il mio istinto di sopravvivenza...Perciò: che la Forza sia con me, e con te naturalmente mio giovane cavaliere Jedi.

venerdì 23 dicembre 2011

Un coredico natale...


Natale a casa è importante per la calorosa aggregazione familiare di una manciata di giorni che mi separano annualmente dallo stress e le fatiche lavorative, sia in ambito artistico che alberghiero.

L'atmosfera natalizia è una mia ricetta segreta i cui ingredienti sono molto semplici, ma precisi; sento perennemente parlare amici e conoscenti della mancanza di spirito natalizio che pervade l'indifferenza odierna per le strade di una città frenetica e consumista alla ricerca di un'ipocrita effimera felicità in grado di anestetizzare questa crisi latente etc.

Cazzate. Divertenti, curiose cazzate. La semplicità per come la intendo non è quella da volantino della catechesi, perchè ti inviterei per primo a NON LEGGERMI.
La semplicità efficace dgli AC/DC, piuttosto. Sì, è il concetto perfetto e più vicino a ciò che desidero condividere col post corediconatalizio che ti porgo con umile bontà!

A Natale io porto la mia ragazza a fare bagno e toelettatura al negozio di fiducia, dove la proprietaria se ne prende amorevole e paziente cura (è un uragano: l'ultima volta le ha saccheggiato gli scaffali di biscotti per cani) e me la fa trovare pulita, nerissima e profumata; col fiocco natalizio legato al collo.

Non sarebbe Natale se non celebrassi questo rituale cinofilo per la donna che più amo al mondo.

Potrai supporre ora che la ricetta per la mia atmosfera natalizia sia determinata da situazioni analoghe..Ebbene no.

Durante le feste io mi devo sparare come ogni anno i miei films natalizi; che ti piacciano o no te li espongo.

Mamma ho perso l'aereo.

Tokyo godfathers.

La vecchia trilogia di Star Wars.
Se c'ho tempo e voglia comincio con la nuova visto che si tratta di tre prequel. Prova a dirlo scandendo "tre prequel".

A Christmas Carol di Charles Dickens, l'ultima versione col doppiaggio e la fisionomia di Jim Carrey. Mi è piaciuto abbastanza da entrare nella videoteca del mio natale. Sissì.

Batman Returns.

Edward mani di forbice.

Una poltrona per due.

Nightmare before Christmas.

Ghostbusters.

Die Hard, il primo: Trappola di cristallo. Mminchia se è natalizio!!!

Qualcosa a caso della Pixar, ogni anno si cambia. L'anno scorso ho scelto gli Incredibili, ma la decisione è mutevole.

Dammi del frocio, ma io non rinuncio a La bella e la bestia. Ecco l'ho detto.

Ora mio caro coredonoctambulo, passa il più bel Natale della tua vita senza cibarti delle altre, perchè che tu ci creda o no nel disegno della morale cristiana che poco ha a che vedere con la chiesa, l'uomo non limita l'amore ai suoi simili, ma a tutte le creature che Dio ha creato. Tutti sono nati per vivere. Vivere bene.

Auguri!

CO
RE
DO
2011

mercoledì 7 dicembre 2011

Soddisfatto o niente!


E'sorprendente come alle volte la mia ingenua disinformazione generata da un rifiuto idealista di certi parametri, venga alla luce così banalmente.
Sono artefice di un mio personale record: due volte in un centro commerciale in due settimane...E in contesto nazionalpopolare trattandosi di prefestività natalizie.
Non mi riconosco..
Ora c'è da sottolineare che la fattispecie riguardante la prima occasione mi redime Mdal frivolo contenuto morale del centro commerciale fine a sè stesso; anche se mi segui da poco avrai letto precedentemente che si è trattato di una presenza necessaria perchè artistica. Giusto? Bene.
Chiarito il primo punto non mi equipaggio di un alibi similare per quanto concerne la seconda situazione manifestatasi precisamente in data odierna, o ieri se pignoleggi sull'orario in cui scrivo il post. Gnè.
Mi mantengo sul mio lasso spazio-temporale e svolgo la cronaca di Coredo come fosse ancora un orario tardo pomeridiano, okkei?
Ieri sera avrei potuto sfruttare ludicamente la mia mezza giornata libera organizzandomi una piacevole uscita ricreativa serale, ma non ce l'ho fatta. Il bisogno fisiologico oltre che organico di rilassare le mie meningi e i miei arti ha prevalso su quanto resta della mia giovinezza.
Sì insomma, nel primo pomeriggio mi "appitono" sul divano del mio studio e ci resto fino a sera, quando..La ragazza frigna che deve magnà!! Mi sorprendo e mi sposso dibbrutto, tanto che sobbalzo (è un caso che tutti 'sti verbi inizino per "s")e mi cade dal grembo l'iphone mannaggiammè!!!!
Di faccia, pergiunta: dal lato del display che incappa a brutto muso sul pavimento.
Lì per lì non dedico peso emotivo al misfatto, finchè non lo sollevo constatando il malauguratissimo danno al vetro del display...Disgraziatamente, maledettamente e vistosamente crepato.
Panico e sdegno per la mia stupidità mescolati a un ragionato e composto dispiacere per un oggetto importante, ma materiale che custodisco gelosamente e con riconoscenza filo-tecnologica forever-apple.
Sintetizzando il malessere del momento, ho esclamato "merda!"
Vabbè. Di tenerlo così non se ne parla. Così stamattina chiamo il centro apple più vicino che trovo navigando proprio col mio ammaccato smartphone e chiedo udienza al sommo, mistico operatore che si dimostra curiosamente pronto ed efficiente. L'attesa in linea non è poi neanche esaustiva come temevo e l'appuntamento viene fissato per il pomeriggio stesso al centro apple più vicino alla di me ubicazione: il centro commerciale Carosello di Carugate.
Ecco dunque che svolto il mio servizio alberghiero al ristorante, rubo un'auto; compio un paio di commissioni burocratiche e mi dirigo infine verso l'immenso ipermaxi megamercatone, tempio consumista del nuovo e vecchio secolo.
Ripeto e difendo la mia avversione per questi edifici che ospitano rituali quotidiani indispensabili (bah) per molta gente: la spesa, il curiosare, comprare, pranzare o addirittura cenare! L'accesso al solo parcheggio è apparentemente semplice. Non ho il tempo di pensare quale ingresso scegliere e mi ritrovo vittima di una visione lampo che associa a casaccio lettere, trattini e numeri scritti dentro una gigante freccia indicativa che dovrebbe guidarmi per i parchi macchine estesi a perdita d'occhio.
L'immediato spaesamento orientativo mi pone fastidiosamente alla stregua di un mandriano intento a dirigere il bestiame senza guardare in faccia individuo alcuno.
Me lo sento, un gigantesco pungolatore che a forza di scosse e punture mi fa andare dove non intendevo..Eppure ci sono. Ma è tardi, ho perso tempo e sono al limite dell'accettazione concordata con il gentile operatore romano Christopher.
Abbandono il veicolo troooppo distante dall'entrata e sfrutto la mia arruginita atleticità di corridore per salire scale ignote e avvicinarmi improbabilmente al mistico cancello che continua a inghiottire i fedeli catatonici illuminati.
Sono un intruso, lo so dall'inizio di quest'avventura..Spero solo non si accorgano di me e di portare a termine la missione impossibile.
Entro. Sono a Megacity. Un mare di persone impedisce di vedere perfino la pavimentazione sicuramente lucida e riflettente. Per delineare la fine del soffitto che mi separa dal piano superiore diventerei preda di un fatale torcicollo. La musica dei classici jingle di natale ridonda nei miei timpani. Le luci violentano le mie dilatate pupille, e il numero imbarazzante di negozi ispirerebbe gli urbanisti di Las Vegas.
Catturo l'attenzione di un indigeno locale, è una di loro perchè indossa una divisa uguale a quella di altre: hostess rappresentanti uno stand di Dio solo sa cosa...!
"il punto apple?", domando recitando con spensieratezza.
Me lo indica con un cenno e seguo l'estensione del suo braccio usando rispettosa cautela.
Reduce dalla lettura istruttiva del libro di Masson, mi ricordo di non paragonare gli ostacoli umani invadenti il mio spazio ad un gregge di pecore; realizzo automaticamente che gli ovini hanno infatti più personalità e coscienza di questa massa vagante insensatamente per corridoi ostili arredati con marchi e griffe.
Un centinaio di metri dopo avvisto finalmente la location che ha motivato il mio intento originale: l'apple store.
In confidenza te lo devo dire. Affascinante se ti consideri discretamente un estimatore dell'universo in questione, ed io ammetto di esserlo.
La maestosità del negozio mai riscontrata, se non negli States mi ha illuminato sulla (tardiva) volontà di stare al passo coi tempi del mio Paese.
Sembra di essere in un film su Wall Street, solo che al posto dei colletti bianchi spopolano centinaia di addestrati nerds pronti a servirti professionalmente con le loro inconfondibili polo rosse raffiguranti la mitica mela sul petto.
Ne prendo subito uno al lazo e mi sento temporaneamente un cow boy.
Gli riferisco di avere un appuntamento e quello manco mi fa finire la frase che mi scaraventa gentilmente verso il livello superiore, il girone dei prenotati telefonicamente.
Sono in ritardo di tre minuti e il guardiano del settore prioritari non omette l'osservazione intimidatoria. Cazzo. Pure stronzo mi fa sentire, penso.
E io che mi immaginavo che ad occuparsi della mia richiesta apparisse Chuck direttamente dalla serie televisiva.
Comunque il mio nuovo miglior amico, tutore del guasto accidentale si chiama Simone; mi domanda se so già come funziona. Ma che è? Il rito di iniziazione della confraternita Phi Beta Kappa?
No che non lo so, mi sento così profano che esporre la mia terrena dimestichezza mi costipa considerevolmente.
Come anticipato telefonicamente dal simpatico operatore del call center il costo della riparazione non avrebbe superato i 160 euri, e il tuo coredo touch screen se la cava con il telefono riparato alla modica cifra di 150 plettri. Uso slang giovanili per illudermi di stare al passo con gli aggiornamenti di questi servizi che paiono realmente "al servizio" del cliente..Con stucchevole meraviglia da parte del sottoscritto, peraltro!
Ma il mio iphone non viene riparato. Nooooo. Ti pare che si sprecano miseramente ad aggiustare un oggetto già intaccato dall'imperfezione??
Sotto al mio nasone prendono il mio apparecchio per il quale nutrivo una solida complicità affettiva, e lo sigillano in un contenitore di legno. Successivamente la scatola e il suo contenuto vengono portati in un magazzino enorme di proprietà federale, posizionata probabilmente vicino all'Arca dell'Alleanza. Uomini qualificatissimi se ne occuperanno tra cinquant'anni.
Simone mi induce cortesemente a firmare col dito l'autorizzazione all'atto di riparazione del prodotto. Sì, col dito perchè anche la firma negli apple store si fa su di un apparecchio touch screen in the swaisss...Mi sento come Tom Cruise in quel futuristico centro commerciale alla fine di Minority Report.
Vabbè ma il telefono, ti chiederai?

Nulla. Pago il servizio e mi danno un NUOVO iphone.
Mi spiegano come recuperare la mia rubrica e tutte le app col precedente telefono scaricate e..."Ciao Coredo! Grazie per averci scelti!", dice il simpatico e cordialissimo Simone.
Si può tutto questo chiamare efficienza?
Direi di sì.
Avrò comprato una cover decente per proteggere il mio nuovo iphone?
Ci puoi scommettere!

lunedì 5 dicembre 2011

Alla fine ho optato per questo...


Mi riferisco alla burocratica quanto vetrinista esposizione a tema natalizio dell'Auchan di Monza.
Io vedo il Natale come un'occasione per macellare più innocenti della media annua e di conseguenza ho voluto provocare le coscienze dei perbenisti cristiani con la presente vignetta satirica; gli ottusi la troveranno certamente innocua.
Ma solo loro. Spero.

"Miss Ucraina" 100 x 100 acrilic on canvass

giovedì 1 dicembre 2011

La mia parola è un impegno!


Se clicchi qui ti becchi l'intervista sul sito web di Trantran realizzata dalla mitica e instancabile Marta Migliardi. Protagonista lo zio Faustino Leali; co-protagonista il Coredoartist sognatore!

martedì 29 novembre 2011

Ma chi c'è dietro Fausto???


E da domani l'intervista a Fausto sul numero on line di Trantran.
Menzioni e ringraziamenti al sottoscritto!
Non cambiare blog!

domenica 27 novembre 2011

Dilemma


Giovedì 1 dicembre sarò all'Auchan di Monza ad allestire la mini esposizione di "noi" artisti veterani della "So-stare" organizzata dalla fondazione Don Bernasconi. No, dico mini perchè si tratta di una galleria di 10 cartoncini circa di 50 cm x 35 cm.
Ora: Jimmy mi ingaggia anche stavolta e va bene.
Dunque: centro commerciale, tema natalizio, organizzazione culturale di stampo ecclesiastico e... Consumismo. Puro e fottuto.
Ora, mio energico coredofan; come posso io, essere umano artista resistere alla tentazione di fare qualcosa di provocatorio, considerando che sono nemico di tutte queste voci menzionate qualche riga più in su.
Ma daiiii!!! Esposizione artistica all'Auchan..Suolo pubblico!!! Forse non lo sapevi, ma i corridoi dell'Auchan sono proprio pubblici: significa che se sei un musicista puoi venir lì a suonare il tuo strumento strimpellandolo tra la folla!

Ho già un paio di idee indicibili e oscene che mi saranno criticate se non addirittura censurate, ma sono nel pieno di un momento in cui la mia arte è così facilmente influenzabile dalle letture scomode e e veritiere al punto di intaccare le morali politiche e sociali di ogni consumista medio, che difficilmente rinuncerò a rompere i coglioni.

Vero è anche che un pò di paraculaggine, sai di quella che non ti fa sbilanciare e che non ti fa essere diverso da come ti senti, mi appartiene da sempre.

Potrei cavarmela con una sexy pin up natalizia fumettosa e serenamente la ggente direbbe "questo è inconfondibilmente coredo" , senza ferire o turbare anima pia.

Giovedì lo saprai.

sabato 26 novembre 2011

Artefatto


Affascinante, educativo, costruttivo.
Intendo una donna, una gran donna che mai perde l'occasione di sottolineare a ragion veduta i tuoi limiti e difetti; soprattutto i più fastidiosi.
La peculiarità di tale situazione non trova nell'atto in sè il suo singolar valore.
Hai voglia quante ex mi hanno lasciato liquidandomi con ramanzine e osservazioni per quanto mature, apparentemente scontate nella loro utilità.
E'normale che una musa ormai lontana dai tuoi sogni ti riveli i suoi crucci legati al tuo atteggiamento caratteriale. O no?

Gnè.

Tornando a bomba ti confesso intimamente che l'attuale Ladycoredo mi demolisce sventrando la mia corazza di vanto pur frequentandomi (con parsimonia) e volendomi sinceramente bene. La "scrocca"mi entusiasma perchè non si è mai lasciata andare a complimenti o considerazioni positive su di me sentite, piuttosto che formalizzate a beneficio di un'etichetta imposta dal bon ton.
Gli sfottò e le provocazioni in merito alla mia presunta cazzutaggine immatura, sembrano voler graffiare il mio sovralimentato ego fino al limite di profondità adeguato per lacerare il mio primo strato epidermico, quasi a tastare il livello di sopportazione psicologica dell egocentrico Coredo fondamentalista.
I modi poi sono gagliardi: mi becco del maleducato, volgare e porco con intonazioni evocanti il metodo della maestrina di scuola elementare che fa "pat pat" sulla spalla del bambino un pò ritardato capitatogli in classe.

Nelle sue denuncie in merito alla mia carenza di tatto, mi paragona a Bukowski.
Apro una dovuta quanto necessaria parentesi sulla similitudine comportamentale o artistica secondo i punti di vista; dichiarare che sono un fan di Charles Bukowski per uno come me determina il rischio inconfutabile e dannoso di cadere nel clichè.

Ti assicuro che non ho letto tutte le sue opere e francamente ne posseggo solo un paio. Mi piace, questo è sicuro; non è certamente però il mio scrittore/mito in assoluto forever swaisss...Ecco. Fatto sta che il paragone col Maestro, a detta di Lei dovrebbe assumere una sfaccettatura critica inerente alla mia persona. Ed è così, infatti. Però scopro qualche secondo dopo che detiene gelosamente tutti (e dico tutti) i suoi libri catalogati con femminil gusto.

La cosa ti potrei dire che mi eccita, ma cado nel rozzo e a questo punto nel prevedibile. Nonono: diciamo che mi intriga a livello intellettuale, ok?

Alla Ladycoredo và il sangue alla testa se le tocco il culo, capisci? Se le dico sconcerie, mi spiego? Ma nella sua originale intelligenza non c'è sfondo moralista o puritano, bensì semplicità anelata e ambita da una coraggiosa esigenza di sincerità.

Col mio illuso cinismo autoctono mi rimedio l'aggettivo "artefatto", ed è così spiazzante da risultare fiiiiico!

Il sentimentalismo più esposto della Ladycoredo si è espresso in tutta la sua glaciale simpatia con un citazionista "non mi arrivi!" di Morgano (Fiorello è un genio).

Che questa superiore (a me di sicuro) creatura custodisca anticamente la chiave perduta del mio genio totale? Sarebbe un problema visti gli effetti denigranti che ha sulle mie convinzioni extraterrene.

E poi mi chiedo stranamente da quando la conosco: ho davvero bisogno di un corso di umiltà e spontaneità? Se sì dove li fanno? Esistono? Ma trattasi di un corso oppure percorsi separati?

Guardo su internette mentre attendo l'acconto della mia nuova commissione artistica..!

A presto, artefatti coredici!

martedì 15 novembre 2011

"La vecchia signora" 70 x 100 acrilic on canvass


Ti rendo consapevole in maniera spaventosa sennonchè agghiacciante di una mostruosità.
Poi ti lascio con l'amaro in bocca necessario ad attutire il colpo: io sono un viaggiatore astrale. L'altro mio corpo ha realizzato questo lavoro mentre io dormivo.
Mi sono svegliato e con stupore te l'ho postato sul tuo blog preferito, mio astrale coredofan.

domenica 13 novembre 2011

"Lucky kids" 200 x 100 acrilic on canvass


Guarda, o coredico illusionista ti chiedo scusa a priori e a posteriori per la ditata posta innanzi all'obiettivo del mio iphone, nell'intento di immortalare questo lavoro commissionato da un facoltoso padre innamorato alla follia dei suoi figlioletti.
La fotografia è un'arte bellissima e profonda; con la mia inesperienza mi rivelo un violentatore di essa, ma non solo. Difatti l'istantanea ritraente il lavoro non rende affatto giustizia all'opera che, ringraziando Dio ha riscosso piacevole successo.
Esagerato nelle dimensioni e giustificando un conseguente prezzo impegnativo, ho deciso di intitolare la tela "lucky kids" in omaggio alla soggettiva stima nei confronti di un cliente che ha scelto di regalare alla sua prole un presente così "scenografico" per non dire teatrale.
Io mi ritiro a lesionare il mio ego guardando con sottomissione i siti degli artisti fotografi.

See ya!

mercoledì 9 novembre 2011

C'è fermento


Dio quanto amo questi momenti..!!!
Ho ancora la bocca impastata di brodo di femmina e probabilmente il calendario è lo stesso per i prossimi giorni.

Mi trovo innanzi alla più grande tela mai stata realizzata dal sottoscritto, che te la mostrerà solo una volta terminata e dipinta maniacalmente per uno stronzo "x" che senza ombra di swaisss non è manco a conoscenza del mio universe stratosferico tronfio e facilone di routine. Mi riferisco al blog che stai leggendo, KaRa. O chiunque tu sia.

Oggi ho prestato la mia immagine e le mie ironiche pose per la troupe di fotografi (erano tanti) di Trantran; è stato magico nonchè divertente.
Il 29 novembre ti invito cordialmente a ritirare le tue personali cento copie gratuite del press che sarà distribuito in tutti gli esercizi di pubblica amministrazione della Monza e dintorni sempre più ottimisticamente vicina a Milano, o meglio alla pari rispetto la capitale della moda e spettacolo italica.

Scopare.

Ma non ti dico questo perchè mi trovo incastrato nella squallida similitudine di un poeta che si è fatto levare una costola per autosoddisfarsi.
No.
Te lo dico o discepolo, perchè Coredo sarà immortalato sulla copertina della rivista!!!!!
Ora, pufferbacco, sulle trascorse copertine di Trantran ci sono stati Valentino Rossi, Ezio Greggio, Morgan, Facchinetti. Dai. Che motivo hai per non darmela?

Non è finita. Il prossimo step sarà organizzare insieme al mio inseparabile volpone col nasone alla Cyrano Jimmy, la mostra con la M maiuscola che ci farà glissare nell'olimpo dei figli di puttana raccomandati dalla nostra società che ha fatto della meritocrazia una barzelletta.
Favori. Abbracci. Sorrisi. Frasi fatte. Sesso. Serate. Non si sopravvive in questo oceano di solida ipocrisia se non ti vesti da pescecane.

Ma...Io non lo sono. Mi mimetizzo bene: ho fatto scuola di teatro io.
Non ho agenti, non ho Muse stabili, solo il mio pennello. A ciascuno la propria interpretazione.

venerdì 28 ottobre 2011

Tarallucci e vino


E' proprio così che nascono le grandi collaborazioni!
Un pranzo goloso accompagnato da del buon vino, tante chiacchere, un pò di spetteguless e dici a coso che conosci a coso.
Intiende?
Per fartela breve o coredico invasato, oggi ho fatto incontrare Marta con lo zio Faustino per un'intervista che uscirà su trantran il 29 novembre.
Lol.
La location era il ristorante di me medesimo che poi sai, è sempre pubblicità gratuita...ssssì. Buttaci poi l'aspetto artistico per il quale si menziona la copertina dell'album di Fausto da me realizzata nel 2006, "profumo e kerosene"; è letteralmente un turbinìo di favori che preferisco definire uno scambio costante di reciproci gesti umani, al termine di cui tutti coroneranno il loro sogno...Si spera!
Io e Jimmi si esporrà in un posto figo fomentando la potenzialità di un'ipotetica nostra fama, Marta dimostrerà a sè stessa e alla città di Monza che il capoluogo della Brianza è un luogo di musica, arte e cultura: basta lo spirito di iniziativa armato di solide ottime idee. Concretezza, per la gloria di Isengard
Ecco dunque l'allucinato diagramma di flusso delle conoscenze che non risentono della falsità e degli inghippi politici ahimè odierni..!!

Un amico di Jimmi che è anche amico di Marta combina l'intervista a Jimmi.
Quest'ultimo combina l'incontro tra Marta e me, dato il mio interesse nel fargli aprire il concerto di Fausto.
Successivamente io combino l'incontro tra Fausto e Marta, che poi intervisterà il figlio Dj. Infine Marta mi propone un progetto in un imminente futuro che ci possa mettere artisticamente in luce all'interno del nostro territorio e taaaac!
Il meccanismo di pragmatica purezza si è innescato, fedele al Paese che la rispecchia quando è giusto e buono.

E daidaidai!!!!

Cinico e pessimista, ma perennemente in movimento mentale ti batto il cinque se sei un uomo; se sei una donna ti mordicchio il clito!

giovedì 27 ottobre 2011

Sentire, vedere e finalmente... eiaculare!


In un giorno, o meglio una sera che non ti dico, io e il buon Jimmy prendiamo una decisione su due piedi.
Lui è facilmente suggestibile, per me ce ne vuoooole!
Comunque siamo lì a smantellare la mostra ormai terminata, raccattiamo i nostri averi, le nostre opere, chiaccheriamo col Galletti e poi avanza tempo per dare un minimo di senso a una serata ancora giovane ma troppo pacifica per gli immaginari gusti coredici inculcatimi come un chip nel cervello e nel cuore benetton pulsante in 'sto petto villoso.

-Paranormal?
Dice il pauroso nasone.
-Mah...Sai che ti dico sì, per Diana?
Risponde il narcisistico impavido Coredo.

Traduco la telegrammatica proposta dell'artista elettronico sovrappeso:
"andiamo a vedere paranormal activity 3 al cinema?"

E allora io ci ho detto di sì.

Mi cospargo il capo di cenere e ti prego di perdonarmi se:
ho visto il primo in streaming per curiosità e l'ho preso per i fondelli denigrando gli horror dei nostri tempi.
Ho visionato anche il secondo meschinamente per un senso di masochismo che successivamente è stato smascherato dalla sola e capacissima MusaMorgana, se capisci cosa intendo. Certo che sì; sei un coredista bisbetico.

Le circostanze dei fatti mi rendono automaticamente preparato sulla saga che ha improbabilmente sconvolto o terrorizzato gli States...Cooome no.

Però, dai che male c'è davvero nel pagare un biglietto per verificare l'anteporsi di tutta la storia ricca di lacune e ladra di spiegazioni plausibili per la narratività che fa a botte col patto di complicità tra spettatore e film.

Forse il terzo, quella che dovrebbe promettersi come conclusione sarà così esaudiente che potrei scrivere una lettera di scuse ai registi Oren Peli, Tod Williams e Ariel Schulman.

Suca.

Allora io innanzitutto ti devo confessare che mi sono fottutamente divertito in quanto il cinema, o glorioso fan è intrattenimento e non mi devi rompere il cazzo con Ferzan Ozpetek e Las Von Trier. Scherzo, ho voglia di fare il tamarro.
Ma non scherzo sul personale concetto di film.

Ora io mi rendo conto della legalità del movimento, ma non lo concepisco per la scorrettezza nei miei confronti, e bada che ti sto rivelando il contenuto più inquietante e spaventoso del film! il trailer non c'entra niente con la pellicola!

Forse non sai che certi trailers vengono realizzati con scene girate apposta che non vedremo nel lungometraggio effettivo. Spesso si tratta di scene tagliate per ovvie necessità di postproduzione o logica sintattica. Non parlo neanche di questo però.

Non c'è neanche una scena del promo che ho avuto modo di riscontrare durante la proiezione.
Ebbene, mio caro il trailer di Paranormal activity 3 è il trailer di un altro film.
Un film in cui succedono cose. Cose da cui capisci la trama, vedi un incendio, vedi il ghost hunter in visita che viene pestato a sangue dall'entita demoniaca, vedi il demone materializzarsi allo specchio mentre le bimbe protagoniste sono incuranti e distratte.

Bè se nel film ci fosse stato anche uno degli elementi riportati dal sottoscritto, io sono la reincarnazione di Elvis fottuto Presley.

Non c'è nessun incendio, nessun demone allo specchio, il ghost hunter non viene manco menzionato e io...ce sò rimasto male, li mortan'guerrieri!


In tutto questo c'è un "ma", vedrai!

MA...
Il cazzo di film che sono andato a vedere mi ha gasato una cifra.
Bando le scene dei personaggi che vengono trascinati con forza lungo i corridoi che mi han sempre fatto ridere e non sorridere.

Ci sono ombre, quella vecchietta di merda che è la nonnina satanica ferma a fissare il malcapitato intento a fare altro e perciò estraneo alla sua presenza.
le sagome dietro le porte di vetro, l'ingrediente classico del fantasma sotto il lenzuolo che riesce ancora nel 2011 a farti cagare sotto perchè non è uno scherzo delle bimbe.....come credono tutti; è veramente lo stronzo demone che si prende gioco di coloro che si prendono gioco di lui, porca puttana!
Talismani, adorazioni demonologiche, bambine e streghe.
Il tutto subito, senza l'inutile attesa del paranormale che non si manifesta mai se non alla fine come negli episodi precedenti.

Sonoro importantissimo e letale, come del resto i white noises, ma questa volta gli effetti visivi "si fanno vedere" e terrorizzano anche il tuo coraggioso Coredo.
Un atroce quanto disumano omicidio finale mi entusiasma disgustandomi ed io esco dalla sala contento quanto basta.
L'horror torna a farci paura?
Forse.

martedì 25 ottobre 2011

12000!!!!!!!!!!!


E qualcosina in più per l'artista vivente che non può essere così pop, tuttavia lo è!
Proprio così supenda creatura coredica che leggi mirabolanti gesta insinuate tra curve, automobili velocissime, fruste, tatuaggi, sesso gemellare, zombie, dobermann e capezzoli turgidi.
Io cresco grazie a te che più instancabile della mia arte stessa entri nel nerdvana denso di niente e povero di tutto che però ci assolve da tutti i nostri peccati col peggior conservatorismo spruzzato di innocente follia.
No, non parlo di platinette ma della locura!
Il coredouniverse è la mia batcaverna, la mia fortezza di ghiaccio dove cerco sempre di stupirti o esimio; e le visite sono aumentate così rocambolescamente che non me ne capacito, ma me ne compiaccio e ci metto il meritato gnè coll'imbaciucazzo e tanta baciamella, che ci vuole per fare le lasagne.
A cazzo duro e mano calda scrivo serenamente il mio post di premiazione personale e vado a guardarmi la seconda puntata di the walking dead.
Ho preso il Giornale di Monza e parla della mostra: oh non ci si crede! Mi si nomina citazionalmente e inoltre scrivono "ospite a sorpresa il cantante Fausto Leali"..Ma che me stai a pijà per culo?! Ve l'ho portato io, giuda ballerino! La sorpresa v'ho fatta io...Mavvaffanculo, và gianluca!
Aaaah, la stampa con tutti i suoi gregari pieni di nulla nonchè ingrati incapaci.

Però stiamo calmini, eh! Non insultiamo individuo alcuno auspicando una crescita di popolarità che prosperi in quel del serrone della Villa Reale che è moooolto importante per me, Jimmo Immaginaria e...basta.

Sono così meno pieno di me del solito che ho perso l'uscita del Cittadino in cui si parla del tuo coredo preferito in quanto unico...Vabbè, cazzo qualcuno me lo procurerà.

Pensavo di farmi operare riducendo la lunghezza del mio pene...E' troppo fastidioso, gente!

Buonanotte!

venerdì 21 ottobre 2011

Maledettissimo me!


Sigarette e amico scozzese alla sinistra della tastiera, caro coredista rock ti faccio leggere il mio consueto mare di stronzate deliranti mescolando un pò di attinenza professionale per rispetto verso i committenti che si aspettano dei risultati.

Un paio di giorni fa sono stato ospite di una carissima amica nel suo accogliente maniero sostanzialmente attaccato al ristorante dove lavoro e...Ho voluto per gioco farmi analizzare.

Ah! non ti ho detto che fa la psicologa! Gnè.
Bè, prezioso fan ti lascio i dettagli più divertenti anche se di grasse risate ne abbiamo fatte parecchie, coooooomunque: io sono un fottuto narcisista innamorato della mia immagine e ancor di più dell'immagine che gli altri hanno di me.
Ora si spiega l'incapacità di legarmi costantemente per non dire coniugalmente a una Donna; da qui si spiega pure l'istintiva femminile cautela di ciascuna di loro nel relazionarsi a me superando gli step della preliminare conoscenza sessuale.

Sì insomma sembro un eterno amante perfetto che non vuole essere di più e che se proprio sente la necessità di una relazione stabile, si sbottona con la fanciulla in questione quasi perchè lei se lo aspetta, quasi per educazione.
Una donna però lo sente, percepisce la palpabile serietà relativa della mia dichiarazione programmatica e te dice "secondo me mi stai prendendo per il culo, sbaglio?"

Come faccio ora a dirle di sì?
E' complicato, cara/o lettrice/lettore.
Voglio una compagna, ma in fondo non la voglio e questa cosa mi fa andare in down e poi ci penso, ci pensi, ti alcolizzi, ti stanchi, esci con gli amici quelli veri e l'antico vaso andava portato in salvo col cavallo del guerriero che, se provi ci riesci ma senti che non potresti mai accettare un compromesso del genere perchè io non sono una falsa, ma una donna e quello che fai tu son capaci di farlo tutti in quanto codardia nel dimostrare quanto uomo sei nei confronti dello swaisss.

Capito?

Io non c'ho capito un cazzo. Di me, intendo.

Poi la sua diagnosi rimane scolpita nel mio labirintico cervello, emettendo un senso logico accomodante che recita il ruolo di una personalità talmente schiacciante che pressa l'inconscio delle menti altrui, tanto da allontanarle con un pretesto umano.

I più deboli e inesperti si liberano di me dicendomi che come artista non valgo un cazzo; io mi risento..Ma è ciò che gli lascio credere. In realtà mi scogliono e parto alla ricerca di qualcosa o qualcuno più interessante di loro.

Sono abbracciato sufficientemente dal calore del calorifero del mio studio, nonchè attorniato da una pila di fumetti che dovrei sistemare con criterio da nerd nella libreria, Dovrei sbarazzarmi di cartoni e tele che occupano lo spazio, ma soprattutto dovrei lavorare e cominciare l'opera nuova vincendo l'apatica, cinica pigrizia che mi attanaglia.

Poi c'è Fleo, il mio amico regista per il quale dovrei disegnare all'interno di un videoclip musicale in cui si vedono le mie mani "creare" qualcosa con la matita o il pennarello, non so.
E allora fatti la manicure che c'hai due mani che paiono quelle di beetlejuice.
Ti confesso inoltre il segreto bisogno di masturbarmi innanzi agli imminenti articoli sul Cittadino e il Giornale di Monza, uniti al servizio video sul tg di Monza e Brianza in uscita prevista per settimana prossima.
Sì insomma c'ho 'sta sterile fissa di vedere proiettato il mio narcisismo sui media locali; sono sbagliato ma, ehi! Il mio è un mestiere nobile no? Il più nobile giusto?
Quello che maggiormente si avvicina a Dio in quanto creatore di sogni e di emozioni, vero?

Quindi fanculo e lasciami lavorare, no costringimi a lavorare perchè sono adagiato sul mio immaturo mito.

L'immagine di cui mi sono avvalso stanotte è di Keith Arnatt, che come me è un vero artista.

martedì 18 ottobre 2011

Mostri e camicie a quadretti.


Ti piacciono i Talking heads?
Io mi sto un pò strippando per "this must be the place" e premetto che non ho ancora visto l'omonimo film di Sorrentino al cinema. Porrò rimedio alla mancanza prossimamente perchè sono curioso e ci tengo.
Amo molto anche le camicie a quadretti, quelle strette sai...Ma non le indosso mai se non quando mi schiavizzo da paolotto cameriere e batto i tasti neri del computer una volta rientrato dal lavoro.
Ti sfido a trovare il nesso tra Talking heads e camicie a quadretti, nel frattempo ti consiglio amorevolmente di leggere il post aprendo un'altra pagina su youtube e ascoltando proprio il brano che mi strippa accompagnante perfino le mie pedalate in compagnia della mia anziana ragazza a cui ho ridotto il jogging a venti minuti.
Che muso che c'ha. E che Musa che è.

SI', MA PERCHE' UN MANGIACERVELLI IN ALTO SOTTO IL TITOLO?

Bè..
Torno a parlare di mostri perchè di politica, black blocchi e polizia che mena non me ne frega una ceppa. Questo tanto perchè sono sbagliato e non mi allineo agli altri e all'attualità; il che mio caro non implica una mia disinformazione riguardo i fatti della vita di tutti i giorni filtrati dai mass media.
No, dico ma l'hai vista la prima puntata della seconda stagione di Walking dead?
Mooolto caruccia.
Il protagonista è un pò troppo macho, e poi è uno sceriffo. Non è che la cosa mi stia antipatica...è solo che non mi ci affeziono. In tal codesto momento non gradisco lo stereotipo nei film o nelle serie televisive.
Dato che questa è gradevole penso debba esserlo in tutto.
Mi piace il modo che hanno i personaggi di sopravvivere in questa zombieland disidratata e funesta, ma non dimentico di sottolineare il mio apprezzamento per una serie dedicata agli zombie e all'olocausto umano che essi provocano.
Fiiiico.
Chiamami pazzo ma potessi essere il padrone dell'universo mi divertirei per un giorno a vivere tra i morti (viventi) giocandoci a tiro a segno con un illimitato arsenale di armi da fuoco e balestre ultra-moderne.
Poi una volta stufo tornerei a contare soldi immaginari.

La mia classifica mostruosa?
Non è forse per questo che stai leggendo?
Bene: puoi fermare i Talking heads e mettere su il lugubre abbaio di mastini infernali, catene e vento ostile coprente urla e sataniche risate.

Zombie.
Fantasmi/spiriti/poltergeist.
Vampiri.
Demoni.
Lupi mannari e altre creature animalesche invincibili.
Ossessi assemblati da scienziati pazzi.

Vado a mangiarmi un cervello umano perchè il languorino in pancia si fa insistente.
Te ne lascio un morso, eh!

Baciucazzo!

domenica 16 ottobre 2011

Uomo ti presento il maiale.


Io lo so che un giorno i nostri pronipoti penseranno al cannibalismo come qualcosa di fuori dalle norme civili.
Un giorno l'uomo dirà: "sapete che i nostri antenati mangiavano gli animali?"
Qualcuno risponderà "che schifo, non ci credo!"
Peccato non esserci...

sabato 15 ottobre 2011

Scarabocchiando...


La scritta sulla t-shirt sarà il titolo della mia biografia autorizzata dalla mia MusaMorgana.
gnè.

giovedì 13 ottobre 2011

Odio.


Gran parte di coloro che decidono di rinunciare drasticamente all’alimentazione carnea hanno subito la traumatica esperienza diretta dell’uccisione di un animale. Chi ha avuto la ventura di assistere all’uccisione di un maiale ricorda con raccapriccio le urla laceranti, e quasi umane, della povera vittima, il suo terrore, il suo vano cercare intorno l’aiuto di coloro che considerava amici e che ora fanno parte dei boia; ricorda i rantoli, le convulsioni, i fiotti di sangue, gli occhi sgranati e infine la vita che lentamente lo abbandona inerte alle asce, ai coltelli del carnefice.

Chi ha avuto la ventura di trovarsi in quel luogo maledetto chiamato mattatoio durante l’esecuzione capitale di un cavallo, di un vitello o di una pecora, resta per sempre traumatizzato da quell’esperienza infernale e trova le motivazioni per astenersi dal consumo di carne e spesso anche la volontà a dissociarsi da una realtà della quale accusa salutari sensi di colpa. Ricorda l’impotenza schiacciante dell’animale in balia dell’essere più crudele della terra, il suo pietoso ed inutile tentativo di fuggire, il panico negli occhi della preda braccata, l’angoscia di trovarsi in un ambiente tangibilmente ostile e pregno di esalazioni mortali, l’odore terrorizzante del sangue nella percezione imminente della morte.

Vedere un piccolo, meschino, rozzo garzone avere il potere, l’arroganza, la capacità di abbattere un possente, splendido, bellissimo cavallo, grida vendetta al cospetto della Vita. Come può un uomo conservare la sua serenità, dormire, sapendo che un essere simile a lui sia morto a causa sua? Come può considerare giusto e legittimo privare per sempre della vita una creatura senziente, impedirgli per sempre di esistere, di far parte della famiglia dei viventi? Come può affondare il coltello, la sega nelle carni vive e palpitanti, spaccare le ossa, strappare le viscere, il cuore, i polmoni, ridurre a pezzetti una creatura più degna dell’uomo di esistere e considerare simili ripugnanti membra di cadavere alimento per l’essere umano? Un uomo che genera sofferenza e morte come può tornando a casa la sera essere in pace con la sua coscienza e capace di una carezza, di un atto di gentilezza e bontà nei confronti dei suoi cari?

L’uccisione di un agnello, un coniglio o di una gallina, vittime di un’esecuzione improvvisata e sommaria negli ambienti rurali dei contadini, animali considerati quasi come membri della famiglia umana che li ha allevati, richiede una durezza di cuore primordiale. Assistere ai lamenti disperati, ai fremiti, alle convulsioni del povero animale, è un’esperienza traumatizzante per qualunque essere umano dotato di coscienza.

Queste terribili esperienze che cambiano la vita dovrebbero essere esperienza comune a tutti coloro che ritengono giusto e lecito mangiare la carne, a tutti coloro che trovando il pezzo di animale incellofanato nei supermercati non sanno (perché non vogliono) collegare quella misera parte anatomica ad una creatura fatta come noi che voleva vivere e che è stata uccisa per l’infame, degradante piacere della gola.

La cultura consumistica contemporanea, propinata dalle lobby agroalimentari e zootecniche attraverso i mezzi di informazione di massa, hanno attuato la più rovinosa e devastante dissociazione tra la bistecca e l’animale: molti bambini sono convinti che i polli crescono sugli alberi. Le scolaresche dovrebbero essere condotte a visitare i mattatoi invece di visitare gli zoo: sarebbe più istruttivo e responsabilizzante far sapere (in rispetto della verità) a chi apparteneva quel pezzo di carne che serenamente consumeranno per cena. Ognuno che ritiene “normale” nutrirsi di animali (dal papa al presidente della repubblica, dal ministro alla pubblica istruzione a quello della salute, dal capo della magistratura al portiere dello stabile) dovrebbe avere la coerenza morale delle loro scelte: far visita ad un mattatoio prima di addentare una bistecca.

domenica 9 ottobre 2011

So-stare? No ci muoviamo!


E mi faccio schifo per il doppio senso così immaturo e squallido che ho scelto per il titolo del post.

Ma cchissene!

Allora: mostra piena di gente e ringrazio i presenti davvero di cuore!
Gli assenti temo saranno travolti da feroci emorroidi gengivali in the swaiissss!
Ma sai che cc'è? mi arriva a trovarmi il vecchio con lo zio Faustino e tutti vedono e capiscono che è venuto per muaaa!!
Io, il censurato per oscenità, ti porto un vip che ha presenziato solo per visionare la MIA esposizione, ma daaaaaaiii....

Al termine della kermesse mi dirigo a mangiare un boccone da Joe quando ricevo sto messaggio da Jimmy che fa più o meno così: "la critica è immanicata con l'assessore alla cultura di Monza e vuole spostare la mostra al serrone della Villa Reale...Stiamo salendo di livello, cazzo!!!!"

Poi lo riferisco alla Musa Morgana che si precipita al ristorante e mi limona incurante dei clienti con la foga di una pantera ferita..che dire, mi faccio una pippa e ti saluto.

venerdì 7 ottobre 2011

Tè, contento?


Ti aspetto domani, non mancare perchè ne vedrai delle belle...!!!!!
Polemiche, politici, diegetici e poetici.
Secondo me...ce l'avrai duro o bagnata per tutto il tempo.

"My internet explorer" 100 x 100 acrilic on canvass


Ovvero il quadro censurato dalla fondazione Don Bernasconi per la collettiva a cui parteciperò domani a Lissone con opere velatamente più sobrie e succinte.
Il che rappresenta un peccato a mia immorale opinione; con la mia rappresentazione tratto la tematica delle relazioni multimediali evidenziando una falla a scopo cinicamnete critico.
Internet è un'arma a doppio taglio che facilita l'accesso ai siti porno a tutti richiedendo un semplice e gratuito click.
La critica mi ha osannato e difeso comprendendo il mio nobile intento.
Il presidente della fondazione si è scandalizzato e l'ha bocciato.
Ma il tuo coredo non se la prende e ci sorride su: ho maturato (sarà la vecchiaia) una saggezza che mi rende diplomatico e filosofico. Un tempo mi sarei incazzato, ma sarebbe stato un gesto di egoistica ignoranza. Preferisco provocare con i miei lavori, piuttosto che mandare affanculo la gente. Ora mio caro coredista incantato dal mio genio, goditi la foto dell'opera "maledetta" e domani potrai contemplare dal vivo due lavori coredici provocatori nel limite del consentito a Palazzo Terragni in P.zza Libertà, Lissone.
Ci saranno buffet con aperitivo a partire dale 17.00 e il discorso della critica, di Jimmy e del presidente della Fondazione.
Se mi ami ti regalo un'anticipazione: per come è stata strutturata e organizzata (da Jimmy) la mostra è una vera figata.
Ci sono artisti importantissimi che hanno opere esposte vicino alle mie, e si impone questa moderna atmosfera da Social Network che occupa l'argomentazione trattata dall'intera mostra.
La mite polemica tra la critica e il censuratore ha sottolineato a mio favore quel solito perbenismo sterile intimidito dall'audacia dei giovani brillanti e creativi come me.
Ti aspetto. Se sei una mia amante non ti negherò una visita nella toilette delle signore. Gnè.

"Put your USB here" 120 x 60 acrilic on canvass

lunedì 3 ottobre 2011

Gli umani, questi sconosciuti


I rituali sociali costituiscono personalmente la più ricca fonte d'ispirazione per il mio modus operandi nell'arte.
Se poi sono quelle azioni quotidiane in cui ti ritrovi con i tuoi simili nei luoghi di aggregazione comune quali pub, ristoranti o bar le molteplici riflessioni acquistano un senso propriamente diagnostico.

Osservo con maniacale curiosità scientifica coppie che stanno a un tavolo senza parlarsi per ore e il silenzio la fa da padrone in modo primordiale, perchè non manifesta la complicità telepatica garantita da sguardi codificati.
Le teste di entrambi sono rivolte in basso o altrove in un perplesso imbarazzo interattivo.
Parlo con ragazze e ragazzi che mi esprimono totale rassegnazione verso il loro stile di vita improntato sulla sopravvivenza ai loro stessi ritmi lavorativi e impegni familiari.
In altri casi scorgo una palese ignoranza, ma senza un nesso culturale che potrei presuntuosamente insinuare...No.
Mi trovo emarginato dalla concezione popolare di amore e futuro che hanno coetanei e il resto del mondo.
Forse sono sbagliato io. Forse dovrei considerare il futuro come una ricerca dell'accettabile sistemazione data da un matrimonio o una convivenza con una persona che lavora e guadagna abbastanza da poter dividere con me le spese e il mutuo; cosicchè possiamo permetterci di avere figli e garantire loro una vita serena finchè saranno dipendenti da noi. Forse dovrei abituarmi all'indifferenza degli altri verso le cose astratte idealiste e cominciare a guardare con ammirazione i risultati concreti di persone di successo che si son comprate la macchina sportiva, andando in vacanza 6 volte all'anno.
Forse dovrei abituarmi all'insensibilità della gente che sembra bisognosa di calore umano per poi raggiungere quella stabilità materiale che li ritrasforma in automi stizziti e insofferenti.
Forse dovrei evitare di risentirmi se una persona importante ti ascolta come un discepolo in momenti di sua personale crisi esistenziale, e in nuovi contesti ti accusa di dire "eresie" perchè apparentemente non necessita più di comprensione affettiva da parte di un artista farfallone e visionario.

Lo so, sbaglio perchè sono sbagliato..Permettimi comunque una conclusione ovvia: alle volte è più facile trovarsi soli in compagnia che isolati in un loculo sperduto.

CO
RE
DO.

sabato 1 ottobre 2011

mercoledì 28 settembre 2011

Coredo by Marta Migliardi.


Se mio bellissimo coredista vegano clicchi qui potrai leggere per intero l'intervista della direttrice di Trantran al tuo artista di sempre!

lunedì 26 settembre 2011

Ciao, Sergio!


Aveva 79 anni, ha fatto sognare generazioni di italiani. Il padre inventò Tex Willer ma lui continuò a svilluparne la storia prima di dedicarsi all'editoria. Con amore, passione e rispetto per cretori e disegnatori. Inventò Zagor e Mister No, e con la sua casa editrice ha pubblicato Dylan Dog e Nathan Never

Addio a Sergio Bonelli Editore e fumettista illuminato Sergio Bonelli
MILANO - E' morto a Milano all'età di 79 anni, Sergio Bonelli. Nato il 2 dicembre del 1932 a Milano, era ricoverato in ospedale San Gerardo da una settimana dopo aver iniziato ad accusare problemi di salute ad agosto. Editore, fumettista, anche conosciuto all'inizio della sua carriera con lo pseudonimo di Guido Nolitta, che aveva scelto per evitare di essere confuso con il padre Gian Luigi, creatore nel 1948 di Tex Willer. L'eroe western che difende i deboli qualunque sia il loro colore della pelle.



Bonelli, spiega una nota della casa editrice, si è spento dopo una breve malattia a lascia la moglie e un figlio. Sergio Bonelli, rimarca il comunicato, "è stato il principale artefice del passaggio del fumetto da semplice strumento di intrattenimento popolare a prodotto di dignità culturale, creando, nel corso di una carriera cinquantennale, una delle case editrici di fumetti più importanti del panorama nazionale e internazionale".

Nel mondo del fumetto e dell'editoria, Sergio Bonelli esordì giovanissimo facendo il tuttofare nell'impresa di famiglia, dal fattorino ("Partivo
da Milano in Lambretta per andare a prendere in Liguria le tavole di Galleppini per Tex", aveva detto in una delle sue ultime interviste) al magazziniere, fino a rispondere alle lettere dei lettori e a prendere in mano nel 1957 la casa editrice Cepim, la futura Sergio Bonelli Editore, una delle case editrici di fumetti più importanti come numero di copie stampate nel panorama italiano, diretta dalla madre Tea dal 1946. Nella sua vita editoriale, ha dato vita a personaggi che hanno accompagnato la fantasia degli italiani per decenni. Zagor (1961) per esempio, eroe tra Tarzan e il western, o Mister No (1975), il suo preferito, uno scanzonato ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni Cinquanta.

E' proprio questo personaggio che rappresentò per Bonelli il vero punto di rottura con la tradizione della casa editrice fondata dal padre. E la sua indipendenza da un'eredità forte, ma anche pesante. Mister No, il soldato Jerry Drake, è infatti un antieroe. Molto umano e molto lontano dalla figura dell'infallibile Tex. E' anzi un personaggio in conflitto con il mondo che lo circonda e con dubbi esistenziali (si rifugia nella selvaggia Amazzonia per fuggire agli orrori della guerra), e spesso alle prese con i piccoli problemi quotidiani (i debiti che lo perseguitano). Nolitta anticipò con lui tutta una serie di tematiche che diventeranno poi centrali in personaggi come Ken Parker, Dylan Dog o Nathan Never. "L’idea di quel personaggio mi venne durante i miei viaggi in Amazzonia e dopo aver conosciuto un pilota americano in Messico. L’ho chiuso qualche anno fa. Vendeva ancora ventitremila copie", aveva raccontato in un'intervista recente Bonelli. "L'ho chiuso anche se vendeva. Perché se sei un editore che paga bene i disegnatori devi farlo. E Io li pago bene e li rispetto. Anche perché li frequento da quando sono nato", aveva concluso.

Ma l'eredità del padre Sergio Bonelli l'affrontò, toccandola, studiandola. Plasmandola anche. Fu proprio lui infatti il primo sceneggiatore a sostituire Gian Luigi Bonelli sulla pagine di Tex dove esordì con la storia dal titolo 'Caccia all'uomo' disegnata da Fernando Fusco e pubblicata sul numero 183 della serie datato gennaio 1976. Per i disegni di Aurelio Galleppini realizzò poi 'L'uomo del Texas' volume della collana 'Un uomo un'avventura'. Il padre si era dedicato gelosamente e con passione alle sceneggiature di Tex per un quarantennio prima di cederle nelle mani di altri autori tra cui proprio Guido Nolitta, suo figlio. Tutt'oggi Tex è uno dei fumetti italiano col più alto numero di vendite, dopo aver resistito alla crisi del genere western.

Sergio Bonelli, nonostante la sua passione per la scrittura, è stato soprattutto un editore illuminato. Uno dei suoi maggiori meriti è stato quello di non soffocare la personalità degli autori, e di rispettare il lavoro soprattutto dei disegnatori che negli anni si sono affiancati ai creatori di una serie al fine di rendere omogeneo lo stile. Bonelli ha sempre cercato di lasciare libero sfogo alle interpretazioni dei vari autori, per esaltarne le qualità ed è stato uno dei primi editori a pubblicare i nomi degli autori delle storie, cosa che non succedeva quasi mai in passato.

Tra le sue scoperte ci fu anche il giovane scrittore maudit Tiziano Sclavi, che gli porterà in dote il personaggio più di successo in assoluto: Dylan Dog, l'indagatore dell'incubo. Nato nell'ottobre 1986, disegnato con le fattezze di Rupert Everett e affiancato dalla strepitosa spalla Groucho (identico all'omonimo leader dei fratelli Marx), Dylan Dog ha avuto un successo enorme, con tanto di ristampe e edizioni speciali, tanto da diventare per la Sergio Bonelli Editore il più importante e redditizio dei prodotti e uno dei maggiori successi nell'editoria a fumetti italiana che, all'apice della sua parabola, ha strappato perfino il primato di vendite a Tex..

Il suo amore particolare per i grandi autori ha portato Bonelli a fare scelte coraggiose e a pubblicare diverse serie di grande prestigio come la collana 'Un uomo un'avventura', o a puntare su personaggi innovativi e coraggiosi tra i quali anche Ken Parker, Martin Mystère o Nathan Never. Nel 2008 il comune di Milano lo ha insignito del prestigioso premio Ambrogino d'oro.

Condoglianze sono arrivate da Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-federazione della sinistra, che scrive: "A Sergio Bonelli, scomparso stamane dopo una lunga malattia, va il mio commosso saluto". "Con lui scompare un intellettuale del nostro tempo, una persona che ha dato tanto alla cultura italiana, e non solo, un uomo che attraverso i fumetti, e le sue strisce, ricche di pathos e suggestioni, il più delle volte pubblicate in marcato bianco e nero, quasi ad insegnarci che il messaggio sta più nel contenuto che nella forma, non ha mai mancato di denunciare le storture ed i vizi della società e del potere". Su Faebook e sul suo blog Enrico Letta, vicesegretario del partito democratico, commenta dicendo: "Oggi è un giorno triste. La scomparsa di Sergio Bonelli addolora generazioni di giovani ed ex giovani che sono cresciuti 'sognatori' anche per merito suo. Addio Sergio e grazie".

Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha voluto esprimere il suo cordoglio. Bonelli era stato insignito della Medaglia d'oro di Civica Benemerenza il 7 dicembre 2008, per aver "contribuito a fare di Milano la capitale dell'editoria italiana e del fumetto. "Desidero esprimere il cordoglio dell'Ente e mio personale - ha invece detto Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano -. Per me grande appassionato di Tex Willer, ideato dal padre di Bonelli Gian Luigi, la morte di Sergio richiama alla mente con dolore la spensieratezza dell'adolescenza". Il vice presidente del Senato Vannino Chiti (Pd) scrive sulla sua pagina di Facebook: "Da ragazzo divoravo Tex, così come credo che facessero molti giovani della mia generazione che non avevano tanti divertimenti come quelli di oggi. Bonelli ha scritto la storia del fumetto italiano".

giovedì 22 settembre 2011

Sarcofagia


Sai una cosa? Da giovane ho sempre pensato di voler cambiare il mondo..Il problema è che non sono cambiato. Ho letto cose .Robe. Al termine della lettura ti renderò partecipe della mia riflessione.

‎"Il legame materno era talmente forte, che bisognava spezzarlo con la violenza.... Roba da non dormirci la notte."

Ma esiste un tradimento ancora peggiore. "In alcuni casi" scrive "gli animali dentro al mattatoio sono terrorizzati. I miei non sembravano avere paura perchè si fidavano di me. Io ho tradito quella fiducia".

Da: "Il maiale che cantava alla luna
Diritti Animali - Il nuovo libro di Jeffrey Moussaieff Masson.

Plutarco sostiene che la "sarcofagia" è una pratica contro natura, giacchè l'uomo non è costituzionalmente dotato di mezzi per catturare e uccidere le sue prede, nè di un apparato digerente idoneo a ricevere carne. Per Plutarco, la sarcofagia non solo contravviene al principio del rispetto della vita di ogni essere vivente, ma nuoce sia alla salute fisica dell'uomo che a quella della sua anima, anch'essa contaminata e intorpidita da cibi impropri.

Poi leggo anche questa cosa qui:


E' sbagliato che un animale da fattoria viva bene, che la sua esistenza si concluda con una morte indolore e che venga poi usato per nutrire degli esseri umani? Molte persone risponderebbero che non lo e'. Io invece ritengo che valga la pena di chiedersi, per prima cosa, con che criterio si stabilisce che cosa significhi vivere bene per un animale da fattoria. Naturalmente abbiamo tutti una certa idea di che cosa potrebbe significare. Tuttavia, a parte i difensori dell'industria, pochi sarebbero pronti a sostenere che una comune mucca da latte conduca una vita felice. Pensiamo a una mucca a cui sono sotratti i vitelli alla nascita, e che poi viene munta intensivamente per alcuni anni. E' mantenuta costantemente gravida per garantire una produzione continua di latte, ma non le viene permesso di tenere il suo vitellino. Alla fine, invecchiata prima del tempo, quando la sua utilita' e' in declino, viene uccisa, ben prima di aver raggiunto il termine naturale della sua esistenza. Si puo' dire che questa mucca ha condotto una vita felice?".

L'esempio della mucca e' particolarmente toccante, perche' va a colpire un aspetto primario del mondo emotivo degli animali: l'amore, l'attaccamento di un animale, di qualsiasi specie sia, per il suo cucciolo.

Aggiunge infatti l'autore:

Se credete che una mucca non ripensi mai al proprio vitello, chiedete a qualsiasi allevatore per quanto tempo un vitellino appena nato e sua madre si chiamano a vicenda. Un allevatore mi ha detto che finche' possono vedersi gridano fino a perdere la voce, senza sosta.

Altra riflessione importante e' quella sull'animale considerato come "merce" e sul fatto che far "vivere bene" gli animali sia solo una scusa che accampa chi antepone le sue papille gustative all'etica e al senso di giustizia. Egli scrive infatti:

Sono convinto che sia sbagliato allevare animali per mangiarli. Credo che non interessi a nessuno far "vivere bene" un animale se l'obiettivo finale e' farlo finire in tavola come pietanza. E' troppo facile barare, e' troppo invitante fingere di ignorare che cosa determini il benessere di ciascun animale.

Altre riflessioni, che troviamo sempre nell'introduzione, riguardano il rispetto verso la sofferenza di esseri senzienti che quasi tutti si ostinano a non riconoscere che sono proprio "come noi" sotto questo aspetto, e anzi, non riconoscono nemmeno che siano come il cane o il gatto che hanno in casa. A tanto puo' arrivare l'illogicita' e la cecita' di chi non vuole guardare la realta' dei fatti ma vuole solo continuare imperterrito con le proprie abitudini e fare "come fanno tutti". Scrive l'autore:

Ho constatato che, a tavola, quando dico che sto scrivendo un libro sulla vita emotiva degli animali d'allevamento, i miei commensali mi guardano con un sorriso strano, come se avessi detto qualcosa di ridicolo. [...] La questione non e' "che cosa", ma "chi" state mangiando. Una sofferenza su cosi' vasta scala puo' essere forse considerata un argomento ridicolo? [...] Perche' in genere si considera ridicolo sottolineare che ognuno di questi animali uccisi ha avuto una madre, presumibilmente dei fratelli e, di certo, alcuni sono stati compianti da un genitore, oppure un amico che ne ha sentito la mancanza? Anche se erano stati allevati per essere uccisi, questo non ha modificato la loro capacita' emotiva. Avevano ricordi, soffrivano e provavano dolore. Non ha alcun senso fare una graduatoria comparata della sofferenza dando molto peso all'"essere umano" e poco agli animali. Preoccuparsi di un tipo di sofferenza non significa che non si debba avere alcun interesse per le altre, o che una sia piu' significativa e terribile di un'altra.


Jeffrey Masson

Ora io ti dico che non mi vergogno abbastanza di essere stato schiavo della cocaina. Non mi vergogno abbastanza di aver perso la persona più importante della mia vita. Non mi vergogno abbastanza di aver tradito donne che mi amavano. Non mi vergogno abbastanza di avere votato Berlusconi.

Io mi vergogno tantissimo di dirti che fino a tre anni fa mangiavo la carne.

mercoledì 21 settembre 2011

"Horny cartoon" 120 x 60 acrilic on canvass


E dove mi porrei io se non nella figura dell'allupato bestiomane?

Sensazioni evocative


Egocentrico e passionale, ma qualcuno potrebbe giudicarmi più poveramente egoista e arrapato; che tu appartenga all'una o all'altra schiera di lettori del mio blog, caro coredista mansueto non perdo l'occasione di parlarti di me con quello charme e quella verve(detesto il francese, a meno che non sia parlato da una ventenne con la bistecchina depilata)di artista umile ed ignorante che al contempo rimembra di sapere di non sapere.
Torno a casa frastornato dal peso di una croce dorata che simboleggia le nobiltà dei miei due mestieri rispecchianti sinteticamente le mie principali due personalità.
Ho nello stomaco due margarita e la sensazione di un bacio magico che attorciglia le mie budella di avanzo di galera dei mari più lontani come un rum di pessima annata.
Ma che bello, dico io entrare nel mio studio e vedere la mia ragazza stesa sul divano che dorme ignara della mia presenza a causa di un udito arruginito dall'età. La mia ragazza è la mia cagnolina, ovviamente. Te lo dico perchè non tengo la facoltà tantomeno la volontà di linkare al sito dei dobermann in Italia.
Ma ciancio alle bande e stai a sentire, anzi a leggere.
L'ambiente trasuda il caldo accumulato nei mesi estivi e io mi ci sposo in un'atmosfera che definire accogliente è sterile lessico.
Nno: mentre scrivo il post è piombato dentro un moscone che sembra pronto all'invasione di Pearl Arbour...

Aspetta...

Se n'è andato. Bene.

Dicevo: sono in studio serenamente carico e decido di dipingere sulla base di una foto della mia amata Musa nonchè Sexy fottuta Slave per idealizzare posa e contesto.
Poi mi dico "EI!!! sono ancora vestito da Coredo in esterna, come faccio a sporcarmi se non mi cambio??"
Così apro l'armadio e tradendo un pò di freddolìo scorgo con stupore piacevole la mia maglia da lavoro invernale.
Ccioè l'ho ribattezzata "da lavoro" solo di recente. Un tempo l'avrei denominata "la maglia da casa". E non venire a dirmi che tu non hai il favorito indumento da casa che ti accomoda e ti riscalda al punto giusto da non separartene mai!
Sarà la mia irrequieta personalità solare, ma io prediligo l'estate tra le quattro stagioni e per sopportare le temperature che reputo ostili ho la felpa di cui ti parlo; è un'amica impareggiabile.
Ti avviso che è tutto ciò che ci può essere di più lontano da una bella maglia: è di paille, è grigio topo e ha la cerniera.
Mi ha riscaldato evocativamente come a dire "bentornato!" e mi dà tutto l'affetto che può...Come una cintura di sicurezza di un'auto che va abbastanza piano da permetterti di ammirare il panorama durante il viaggio. Mi sta regalando sicurezza per non dire felicità materica.
E' una serata calda grazie a lei e per questo posso scrivere e dipingere in tutta tranquillità.

-Ben tornata, felpa!
-Ben ritrovato, Maestro!

Ma guarda un pò: mi parla pure!

giovedì 15 settembre 2011

Un gran cuore!


Mi serve forte e sano per evitare che collassi con tutti gli impegni che il tuo sopraffatto Coredo ha in tal corrente periodo!
Il 27 settembre esce un articolo sul free-press gratuito TranTran che parla culturalmente della mia visione di popart ai "giorni nostri"; devo dipingere un quadro significativo che tratti la tematica prevista alla collettiva di Lissone per l'8 ottobre a palazzo Terragni; voglio riuscire a presentarmi quotidianamente a Bergamo senza ostacolare le faccende lavorative, al fine di sostenere la degenza della mia sexy slave attualmente ricoverata per qualche problemuccio vertebrale. L'interesse implica una necessaria dimestichezza di terminologie mediche alle quali non sono familiare, no no!!
Mi è stata proposta una personale in Corso Como...Ma mi sa che salto: il responsabile mi dice "devi garantire un numero tot di persone che verranno"...Non sono un P.R., Einstein: sono un artista che ringrazia il potente di turno per l'opportunità di mostrare i miei lavori. Il mio obiettivo e compito è dipingere, produrre, creare o cagare per come qualcuno potrebbe vederla.
Dalla Russia con amore Olga assisterà al concerto di Alina Orlova, popstar che ho ritratto mesi fa; il che ti fa supporre che non si fermerà di fronte all'occasione di proporle qualcosina di ganzo che metta in evidenza una collaborazione artistica fondente pittura e musica...Quindi sto seguendo anche il processo di eventuali idee nella terra fredda. Ho anche in contemporanea una commissione importantissima per retribuzione laudissima da parte di un privato; roba che mi ci rimpiazzo la neretta che ho distrutto un pò di tempo addietro.
Stringo i denti e il culo, ma vado avanti...Se solo ci fosse la mia musa a lesionarmi con i suoi tacchi...Mi darebbe forza.
Bè amico sostenitore corediota, ti lascio con la foto esclusivissima della mia SexySlave, nonchè compagna di merende a cui dedico questo post e il mio affetto proveniente da quel cuore grandissimo di dobermann territoriale che c'ho. Punto. Gnè.

giovedì 1 settembre 2011

Recensioni spartane


Oh, amico che leggi sostenendo il blog del cinico-sarcastico Coredo: ti voglio delucidare su un concetto basilare per la mia immagine. Non sono un ESPERTO o un INTENDITORE di cinema, anche se molti amici mi presentano come tale agli estranei!
Ccioè la considerazione mi lusinga, ma un vero intenditore è la figura più lontana da quella che mi si confà. Gnè. Mi prendo con comodo e maggior facilità l'aggettivo di appassionato, amatore, cinefilo o al massimo un pò acculturato in merito all'argomento personalmente più stimolante di tutti dopo il sesso.

Quando posto recensioni lampo su pellicole visionate con occhio critico, non intendo prendermi sul serio; tantomeno essere preso sul serio. E'un gioco e soprattutto se scritto nel coredouniverse. Stabilita la sterile postilla eccovi un pò di spazzatura buttata direttamente sullo schermo del mio Mac decrepito!

CAPTAIN AMERICA di Joe Johnston
Fatto moooolto bene. Scelta dell'attore che inizialmente mi lasciava perplesso, ma ho potuto ricredermi divertendomi un casino con un film che è americano in quella maniera antica e genuina. Gli effetti speciali sono corretti con la sceneggiatura e l'intero contesto. Vivamente consigliato in 2D!!!
Se poi ci metti la bonus scene al termine dei titoli di coda che anticipa marginalmente (ci mancherebbe) il prossimo lungometraggio che metterà insieme la squadra degli Avengers, non puoi non gasarti...!!! 8.

THE FIGHTER di David O.Russell
Decisamente da Oscar la performance di Christian Bale in un film che tratta la boxe e il dramma di uno stile di vita difficile in modo tutt'altro che scontato.
Ti aspetti una tragedia e invece c'è il lieto fine realizzato attraverso una popolare ironia narrativa piacevolmente inaspettata. 7 e 1/2.

I TREDICI SPETTRI di Steve Beck
Ma chillavrebbe detto!!??! Mi ha divertito con scene splatter esagerate e un'atmosfera che mescola sapientemente antico e futuristico..Storia semplice, ma efficace per una trama dal ritmo incalzante denso di colpi di scena! 8.

AMADEUS-DIRECTOR'S CUT di Milos Forman
Attenzione: non scambiarlo per un film storico in quanto opera teatrale scritta non originalmente da Peter Shaffer.
Non è la pellicola sulla vita di Mozart, bensì una romanzata versione di un racconto semi-fantasioso basato su circostanze storiche e personaggi esistiti. Meticoloso e realistico per la fedeltà dedicata alla ricostruzione scenografica.
Esteticamente bello su tutti i fronti. Di film sugli artisti se ne son visti migliaia, ma il capolavoro di Milos Forman illumina completamente il pubblico sul concetto primordiale e assoluto di "genio". La durata non rappresenterà un problema se sei una persona sensibile e ami la Musica. 9 e 1/2.

HE GOT GAME di Spike Lee
Qui capisci che l'oscar dato a Denzel Washington per "training day" è un premio alla carriera bello e buono. Palese, dai.
Curato come fosse un documentario sulla reale situazione dei quartieri periferici di New York, porta la firma autorale di un Maestro che conosce per davvero la strada e il successo alla medesima maniera.
Una poesia di 2 ore sul basket, lo sport in generale dipinto positivamente come una speranza, la famiglia, l'onestà e il perdono. 9 e 1/2.

DRAGON TRAINER di Dean DeBlois e Chris Sanders
Talmente bello che pare un cartone della PIXAR. Invece è della Dreamworks.
Coraggioso per le forti sequenze belliche e il genere fantasy-storico assolutamente inedito nei recenti lungometraggi animati. 7.

THE GARBAGE PAIL KIDS-THE MOVIE di Rod Amateau
Ovvero il film sugli Sgorbions. Mai uscito in Italia pertanto visionabile in streaming solo in lingua originale, a meno che Bloodbuster riesca a procurarti una VHS.
Cosa vuoi che pronunci in merito a un film del 1987 che tratta di ragazzini schifosi usciti da una melma verde contenuta in un bidone da spazzatura...E' spazzatura!!
Ma di quella che apprezzi perchè nella sua bruttezza ti diverte quanto pensavi, considerata la giustificata mancanza di presunzione autorale oltre che artistica.
Simpatico e moralista perfino nel suo piccolo. 6 e 1/2.

FARGO dei Coen
Divinamente narrato e girato, con una storia originale grazie alla nota inusualità dei fratelli registi più acclamati di Hollywood.
La commedia nera per eccellenza, traboccante quella surreale umanità da parte di un cast protagonista grottesco a dir poco. Quando dico commedia nera intendo lasciare adito a più supposizioni riguardanti i molteplici generi che un film così omaggia e rispetta a livello di standard regolamentari. 9.

UP di Pete Docter e Bob Peterson
Oh mio Dio, la Pixar riesce sempre ad emozionarmi a un punto tale da venerare la Disney con lo stesso entusiasmo di quando ero bambino e andavo al cinema coi genitori per vedere il grande classico dell'epoca!
Ora sono grande, ma lo stato d'animo non cambia in quanto muta la poesia, cresce la profondità e aumenta il pathos. Una favola per tutte le età che dimostra con semplicità la forza del Vero Amore a cui personalmente credo e crederò. 10.

MACHETE di Robert Rodriguez
Evvai! Ci voleva un coraggio tale nell'attuale olimpo hollywoodiano!
Cast stellare per un lavoro trash studiato rispettando action-movie anni 70 e la loro magistrale purezza estetica. 7.

ZOMBIELAND di Ruben Fleischer
Il secondo miglior film sugli zombie dopo Shaun of the dead, per innovazione stilistica. L'ironia è premiata quando si tratta un tema masturbato e per questo difficile come i morti viventi! 7 e 1/2.

Novità imminenti sul coredouniverse a giorni, prezioso fan che la mia crociata sovvenzioni leggendo il blog delle mie nefandezze. Gnè!

venerdì 26 agosto 2011

Le tre P


Picevolmente pazza e perversa: sono le caratteristiche della mia nuova esperienza.
Tu dirai"ma che ci trovi di interessante in una pseudo suicide girl degli anni 90", ma ti assicuro coredista notturno che non è così.
La mia sexy slave non ha limiti di disibinizione verbale o artistica e aspira a vivere al massimo le potenzialità empiriche dell'esistenza. Cazzo.
Come sai non è che il tuo beniamino rinuncia a delle piccanti avventure sessuali se non è legato sentimentalmente a qualche fanciulla.
Tuttavia reputo doveroso, arrivato a questo punto, farmi un bel nodo al pipino per concentrarmi su quello che dovrebbe essere il mio lavoro.
Ti informo che una persona importante che conosce gente importante e ha un padre importante, mi ha confessato qualche settimana fa di essere pure collezionista di opere d'arte..!! Ma dai, cristo è bellissimo!
Mi chiede di visionare qualche mia opera dal mio sommo oracolo Iphone e mi trovo automaticamente nell'imbarazzo perchè ho un album completo che ho la possibilità di mostrare solo aprendo l'app di facebook....Ma non c'è campo e rimaniamo lì a guardarci in faccia.
-bè i tuoi stanno bene?
-a dir la verità mio padre è venuto a mancare...
-ops! mi spiace..ehm..forse ti posso mostrare qualche ritratto che ho eseguito su commissione per dei privati. Ne ho giustappunto due nel mio rullino fotografico.
Ecco! che ne pensi? Me lo compri un quadro?
-No, sei troppo commerciale, dovresti darti al mercato tessile.

Ora non sto a fare del vittimismo perchè non ha senso, ma santamerda questa p..ersona ha visionato solo 2 lavori realizzati peraltro a seguito di precise istruzioni cromatiche che implicavano un abbandono notevole di stile personale e impulso grafico suggestivo. Lavori. Di quelli che poi ti pagano. Nel senso che te lo chiedono, anticipano e saldano a quadro finito. Nooo?

Massì.

Però la toccante considerazione di mister o miss Snobchessattuttodellarte, mi fa riflettere. Ci dormo un pò e concludo che ultimamente mi sono concesso più a sposate e conviventi che all'arte.
Cercavo una nuova idea, ma più che stilistica di soggetto!
E' importante anche non perdere l'entusiasmo di sperimentare un nonsocchè di parallela tecnica rappresentativa, ma concentrati Coredo; tu devi provocà!!!!

Poi guarda, caro che stai leggendo il mio delirio di onnipotenza certamente immotivato, la temporanea soluzione ce l'ho lì a portata della mia zampaccia di dobermann da un paio di mesi...Ed è la creatura più arrapante che esista nel coredouniverse.
La sexy slave è dolce e perfida, ma vuole lasciare il segno proprio come me.
Mi trovo in un dolce malessere per gioco. Un gioco complessissimo costruito involontariamente da entrambi.
Sì la dipingo, sì è la mia modella e no: non me la dà.
Ma mi avvicina come una mantide religiosa e mi decapita prima di qualsiasi contatto fisico, compiacendosi e spogliandosi.
Ci trattiamo male. Ci rispettiamo e comunichiamo col corpo anche se lei ci riesce meglio. Lo stimolo psicologico è alimentato dal blocco fisico che ne corregge le malsane intenzioni.
Ma qui i ruoli si ribaltano. Ciò che era malsano ora diventa normale e viceversa.
Prova un piacere immenso nel constatare che non la posso inondare col mio sperma perchè anche se è una schiava il nostro patto di complicità impone il rimando del piacere fino al più ossessivo delirio. Essai che ccè? Mi piace per due motivi: il primo è che mi sto eccitando morbosamente e senza una ragionevole spiegazione, il secondo è che mi aiuta a concentrarmi sul lavoro. Niente sesso; solo fantasia..E di conseguenza creazione.
Ha un'iniziativa per le pose indescrivibile e non è posseduta da freni o perbenismi di decenza. Questo che vedete è una bozza di corrente filosofica che sto abbracciando, con la ora sobria sexy slave che morde una frusta. Trattasi della prima e unica volta in cui la vedrete vestita. Preparatevi a sangue, tacchi a spillo e taaaante coccole. Si riduce a questo il masochismo?? Desiderare di consumare il piacere fisico soffrendo l'impossibilità di farlo? Per me sì e mi piace. Mi sto ammalando entrando in un tunnel dal quale non vorrò uscire. La droga è una principiante innanzi a cotanta poetica tortura.
Potete solo guardare.... Just like me!

Avete letto un saggio tratto dal mio personaggio "padrone" durante le notti di pittura in compagnia della mia modella!

Ora dirò la parola che mi farà uscire dalla parte.

BANANA.

mercoledì 27 luglio 2011

Scavalcare, arrampicarsi, correre!


Sono diventato abilissimo e non è un vanto, ma una constatazione conseguente alle troppe avversità che il mio fisico e la mia mente hanno dovuto affrontare di recente.
Sono inseguito e questa volta cercano solo me, queste dannate guardie vestite di bianco e bardate da equipaggiamenti e armi oltremodo avveniristici; ho una paura fottuta soprattutto se pensi che hanno fritto con quei loro fucili laser i miei cinque compagni davanti ai miei occhi.
Erano tre maschi e due donne e Dio mi perdoni se non mi ricordo neanche uno dei loro nomi. Sarò frastornato perchè li ho visti solo dieci minuti prima che morissero e i lori volti appartengono già al mio personale dimenticatoio...La paura mi ha reso cieco e veloce.
Ricordo che le donne erano un'asiatica e una caucasica e me le sono fatte qualche tempo prima nello spogliatoio della nostra base ora presa d'assalto dalle truppe dei soldati, gli stessi che mi danno la caccia come a una volpe.
Non mi volto neanche mentre fuggo, mi basta avvertire le loro urla e il rumore della loro corsa affievolirsi dietro di me.
Come ci siamo finiti in questo sperduto villaggio rimembrante per metà le favelas brasiliane e per l'altra il complesso dei trulli di Alberobello?
Non lo so, o non mi ricordo...La mia memoria è andata a farsi benedire; le gambe sono la mia unica salvezza e funzionano bene. Molto bene.
Salto ringhiere con sbarre orizzontali non un granchè alte, poi supero cancellate verticali arrampicandomici come ad un albero della cuccagna.
I tetti hanno vecchie tegole che rischiano di farmi cadere, ma ciò non accade per fortuna e continuo ad allontanarmi il più possibile senza conoscere una meta pensando solo a salvarmi il culo perchè ho una paura maledetta.
Alla paura si unisce evidentemente la stanchezza, perchè inizio ad affannarmi ed arrancare per scavalcare gli ostacoli che si frappongono tra me e la salvezza.
"Aiuto!", penso. Ma chi mi può aiutare? Gli abitanti di questo minuscolo paese sono ignari di tutto; o non vedono le guardie o le ignorano perchè loro stessi sono ignorati da loro.
Gli inseguitori vogliono solo l'unico sopravvissuto, però francamente io mi sono già privato della facoltà di telare...Sto cedendo. Ormai potrei unicamente nascondermi. Devo riposare. Pensare. Dormire. Entro in un complesso di esercizi pubblici e scelgo il negozio più affolllato per confondermi e confonderli.
Uno di quei negozi di souvenir natalizi gestito da un'anziana signora che sta seduta accanto al bancone della cassa col cucciolo di segugio di rimpiazzo al suo vecchio cane andato.
Non ho tempo di soffermarmi e allora perchè diavolo lo faccio?
I soldati hanno guadagnato terreno e probabilmente mi hanno pure visto entrare in questo schifo di negozio che vende ampolle di vetro in pieno agosto.
Chiedo alla negoziante l'indicazione per il bagno. Me lo indica con un losco sorriso, quasi a svelarmi la sua complicità col nemico che mi insegue...Oddio, forse sono paranoico.
Entro in quel cesso pulito ma strettissimo. C'è una finestra grande come quella di David Gnomo.
Se entrano mi crivellano senza lasciarmi via di scampo.
Non sto tranquillo per niente, e io che volevo ascoltarmi l'ipod in santa pace.
Naaaaaa, non c'è tempo manco per il sarcasmo; apro 'sta cazzo di finestrella ed esco graffiandomi la faccia, senza dolore ma con l'adrenalina in corpo sufficiente a regalarmi le ultime magiche forze per saltare ancora su tetti e scivolare lungo pali della luce portando finalmente me medesimo a un viottolo privo di gente e vita che ospita una Bugatti Veyron parcheggiata.
E' aperta e non necessita di chiavi perchè si accende con un tasto.
Scappo. Non mi prenderanoo mai. Non ho potuto fare niente per i miei amici, ma lo erano veramente? Chi erano? Chi sono i soldati ora distanti che mi davano la caccia fino a un minuto fa? Perchè ce l'avevano con noi? So di appartenere a una squadra interstellare che stava a bordo di un'astronave...Ma come ci siamo atterrati in questo piccolo mondo invisibile?
E soprattutto chi ha fatto la soffiata? No, perchè a questo punto se i soldati nemici sapevano della nostra presenza ai confini di ogni plausibile realtà planetaria, le mie conclusioni non possono trovare terreno fertile lontano dal tradimento vero e proprio.
A che scopo poi?
Forse l'asiatica era la donna di qualche testa calda dell'Alto Comando?

Boh! una cosa è certa: i peperoni fritti la sera fanno male se mi fanno fare 'sti sogni!

sabato 23 luglio 2011

Coredo returns


Se clicchi qui sarai aggiornato sulla mia ultima esperienza professionale nella capitale magica della Federazione Russa.