martedì 27 dicembre 2011

Il Fato


E io che mi stavo organizzando un banale capodanno con solidi amici nerds.
Il destino mi pone invece alle soglie di una decisione importante che prevede un insolito quanto inaspettato viaggio. Il nonno che non ho mai conosciuto ha probemi di salute, così il tuo beniamino prenderà il volo delle 8,00 per Varsavia dopodomani.
Verrà a prendermi un amico di vecchia data che ad oggi gestisce una compagnia di tassisti monzesi e porterà me e mia mamma a Malpensa.
Proprio così. Dopo oltre dieci anni vedrò la fredda Polonia che per metà costituisce le mie etniche origini.
Tornerò l'8 di gennaio e leggerai solo allora gli ulteriori svolgimenti di questa nuova avventura.
Il senso eroistico del dovere mi ha spinto a prendere il volo quanto il desiderio di una nuova esperienza ricca indubbiamente di complicazioni e ostili sfaccettature. La famiglia da parte di mia mamma non è certo di quelle dello spot "mulino bianco", quindi il fardello che porto con la mia fisica materializzazione è incomprensibile addirittura per me medesimo.
Per quanto diretti interessati alla vicenda, saremo sgraditi ospiti...O forse no. Chi lo sa. Certo è che non sarà una vacanza e quest'anno mi tocca dare la precedenza ai seri impegni familiari rispetto ai ludici festeggiamenti del nuovo anno.
Magari scrivo "buon anno" su feisbuc, ma per quanto concerne il blog non aspettarti nuove notizie sino all'otto di gennaio.
Il mio polacco è un pò arruginito, ma non il mio istinto di sopravvivenza...Perciò: che la Forza sia con me, e con te naturalmente mio giovane cavaliere Jedi.

venerdì 23 dicembre 2011

Un coredico natale...


Natale a casa è importante per la calorosa aggregazione familiare di una manciata di giorni che mi separano annualmente dallo stress e le fatiche lavorative, sia in ambito artistico che alberghiero.

L'atmosfera natalizia è una mia ricetta segreta i cui ingredienti sono molto semplici, ma precisi; sento perennemente parlare amici e conoscenti della mancanza di spirito natalizio che pervade l'indifferenza odierna per le strade di una città frenetica e consumista alla ricerca di un'ipocrita effimera felicità in grado di anestetizzare questa crisi latente etc.

Cazzate. Divertenti, curiose cazzate. La semplicità per come la intendo non è quella da volantino della catechesi, perchè ti inviterei per primo a NON LEGGERMI.
La semplicità efficace dgli AC/DC, piuttosto. Sì, è il concetto perfetto e più vicino a ciò che desidero condividere col post corediconatalizio che ti porgo con umile bontà!

A Natale io porto la mia ragazza a fare bagno e toelettatura al negozio di fiducia, dove la proprietaria se ne prende amorevole e paziente cura (è un uragano: l'ultima volta le ha saccheggiato gli scaffali di biscotti per cani) e me la fa trovare pulita, nerissima e profumata; col fiocco natalizio legato al collo.

Non sarebbe Natale se non celebrassi questo rituale cinofilo per la donna che più amo al mondo.

Potrai supporre ora che la ricetta per la mia atmosfera natalizia sia determinata da situazioni analoghe..Ebbene no.

Durante le feste io mi devo sparare come ogni anno i miei films natalizi; che ti piacciano o no te li espongo.

Mamma ho perso l'aereo.

Tokyo godfathers.

La vecchia trilogia di Star Wars.
Se c'ho tempo e voglia comincio con la nuova visto che si tratta di tre prequel. Prova a dirlo scandendo "tre prequel".

A Christmas Carol di Charles Dickens, l'ultima versione col doppiaggio e la fisionomia di Jim Carrey. Mi è piaciuto abbastanza da entrare nella videoteca del mio natale. Sissì.

Batman Returns.

Edward mani di forbice.

Una poltrona per due.

Nightmare before Christmas.

Ghostbusters.

Die Hard, il primo: Trappola di cristallo. Mminchia se è natalizio!!!

Qualcosa a caso della Pixar, ogni anno si cambia. L'anno scorso ho scelto gli Incredibili, ma la decisione è mutevole.

Dammi del frocio, ma io non rinuncio a La bella e la bestia. Ecco l'ho detto.

Ora mio caro coredonoctambulo, passa il più bel Natale della tua vita senza cibarti delle altre, perchè che tu ci creda o no nel disegno della morale cristiana che poco ha a che vedere con la chiesa, l'uomo non limita l'amore ai suoi simili, ma a tutte le creature che Dio ha creato. Tutti sono nati per vivere. Vivere bene.

Auguri!

CO
RE
DO
2011

mercoledì 7 dicembre 2011

Soddisfatto o niente!


E'sorprendente come alle volte la mia ingenua disinformazione generata da un rifiuto idealista di certi parametri, venga alla luce così banalmente.
Sono artefice di un mio personale record: due volte in un centro commerciale in due settimane...E in contesto nazionalpopolare trattandosi di prefestività natalizie.
Non mi riconosco..
Ora c'è da sottolineare che la fattispecie riguardante la prima occasione mi redime Mdal frivolo contenuto morale del centro commerciale fine a sè stesso; anche se mi segui da poco avrai letto precedentemente che si è trattato di una presenza necessaria perchè artistica. Giusto? Bene.
Chiarito il primo punto non mi equipaggio di un alibi similare per quanto concerne la seconda situazione manifestatasi precisamente in data odierna, o ieri se pignoleggi sull'orario in cui scrivo il post. Gnè.
Mi mantengo sul mio lasso spazio-temporale e svolgo la cronaca di Coredo come fosse ancora un orario tardo pomeridiano, okkei?
Ieri sera avrei potuto sfruttare ludicamente la mia mezza giornata libera organizzandomi una piacevole uscita ricreativa serale, ma non ce l'ho fatta. Il bisogno fisiologico oltre che organico di rilassare le mie meningi e i miei arti ha prevalso su quanto resta della mia giovinezza.
Sì insomma, nel primo pomeriggio mi "appitono" sul divano del mio studio e ci resto fino a sera, quando..La ragazza frigna che deve magnà!! Mi sorprendo e mi sposso dibbrutto, tanto che sobbalzo (è un caso che tutti 'sti verbi inizino per "s")e mi cade dal grembo l'iphone mannaggiammè!!!!
Di faccia, pergiunta: dal lato del display che incappa a brutto muso sul pavimento.
Lì per lì non dedico peso emotivo al misfatto, finchè non lo sollevo constatando il malauguratissimo danno al vetro del display...Disgraziatamente, maledettamente e vistosamente crepato.
Panico e sdegno per la mia stupidità mescolati a un ragionato e composto dispiacere per un oggetto importante, ma materiale che custodisco gelosamente e con riconoscenza filo-tecnologica forever-apple.
Sintetizzando il malessere del momento, ho esclamato "merda!"
Vabbè. Di tenerlo così non se ne parla. Così stamattina chiamo il centro apple più vicino che trovo navigando proprio col mio ammaccato smartphone e chiedo udienza al sommo, mistico operatore che si dimostra curiosamente pronto ed efficiente. L'attesa in linea non è poi neanche esaustiva come temevo e l'appuntamento viene fissato per il pomeriggio stesso al centro apple più vicino alla di me ubicazione: il centro commerciale Carosello di Carugate.
Ecco dunque che svolto il mio servizio alberghiero al ristorante, rubo un'auto; compio un paio di commissioni burocratiche e mi dirigo infine verso l'immenso ipermaxi megamercatone, tempio consumista del nuovo e vecchio secolo.
Ripeto e difendo la mia avversione per questi edifici che ospitano rituali quotidiani indispensabili (bah) per molta gente: la spesa, il curiosare, comprare, pranzare o addirittura cenare! L'accesso al solo parcheggio è apparentemente semplice. Non ho il tempo di pensare quale ingresso scegliere e mi ritrovo vittima di una visione lampo che associa a casaccio lettere, trattini e numeri scritti dentro una gigante freccia indicativa che dovrebbe guidarmi per i parchi macchine estesi a perdita d'occhio.
L'immediato spaesamento orientativo mi pone fastidiosamente alla stregua di un mandriano intento a dirigere il bestiame senza guardare in faccia individuo alcuno.
Me lo sento, un gigantesco pungolatore che a forza di scosse e punture mi fa andare dove non intendevo..Eppure ci sono. Ma è tardi, ho perso tempo e sono al limite dell'accettazione concordata con il gentile operatore romano Christopher.
Abbandono il veicolo troooppo distante dall'entrata e sfrutto la mia arruginita atleticità di corridore per salire scale ignote e avvicinarmi improbabilmente al mistico cancello che continua a inghiottire i fedeli catatonici illuminati.
Sono un intruso, lo so dall'inizio di quest'avventura..Spero solo non si accorgano di me e di portare a termine la missione impossibile.
Entro. Sono a Megacity. Un mare di persone impedisce di vedere perfino la pavimentazione sicuramente lucida e riflettente. Per delineare la fine del soffitto che mi separa dal piano superiore diventerei preda di un fatale torcicollo. La musica dei classici jingle di natale ridonda nei miei timpani. Le luci violentano le mie dilatate pupille, e il numero imbarazzante di negozi ispirerebbe gli urbanisti di Las Vegas.
Catturo l'attenzione di un indigeno locale, è una di loro perchè indossa una divisa uguale a quella di altre: hostess rappresentanti uno stand di Dio solo sa cosa...!
"il punto apple?", domando recitando con spensieratezza.
Me lo indica con un cenno e seguo l'estensione del suo braccio usando rispettosa cautela.
Reduce dalla lettura istruttiva del libro di Masson, mi ricordo di non paragonare gli ostacoli umani invadenti il mio spazio ad un gregge di pecore; realizzo automaticamente che gli ovini hanno infatti più personalità e coscienza di questa massa vagante insensatamente per corridoi ostili arredati con marchi e griffe.
Un centinaio di metri dopo avvisto finalmente la location che ha motivato il mio intento originale: l'apple store.
In confidenza te lo devo dire. Affascinante se ti consideri discretamente un estimatore dell'universo in questione, ed io ammetto di esserlo.
La maestosità del negozio mai riscontrata, se non negli States mi ha illuminato sulla (tardiva) volontà di stare al passo coi tempi del mio Paese.
Sembra di essere in un film su Wall Street, solo che al posto dei colletti bianchi spopolano centinaia di addestrati nerds pronti a servirti professionalmente con le loro inconfondibili polo rosse raffiguranti la mitica mela sul petto.
Ne prendo subito uno al lazo e mi sento temporaneamente un cow boy.
Gli riferisco di avere un appuntamento e quello manco mi fa finire la frase che mi scaraventa gentilmente verso il livello superiore, il girone dei prenotati telefonicamente.
Sono in ritardo di tre minuti e il guardiano del settore prioritari non omette l'osservazione intimidatoria. Cazzo. Pure stronzo mi fa sentire, penso.
E io che mi immaginavo che ad occuparsi della mia richiesta apparisse Chuck direttamente dalla serie televisiva.
Comunque il mio nuovo miglior amico, tutore del guasto accidentale si chiama Simone; mi domanda se so già come funziona. Ma che è? Il rito di iniziazione della confraternita Phi Beta Kappa?
No che non lo so, mi sento così profano che esporre la mia terrena dimestichezza mi costipa considerevolmente.
Come anticipato telefonicamente dal simpatico operatore del call center il costo della riparazione non avrebbe superato i 160 euri, e il tuo coredo touch screen se la cava con il telefono riparato alla modica cifra di 150 plettri. Uso slang giovanili per illudermi di stare al passo con gli aggiornamenti di questi servizi che paiono realmente "al servizio" del cliente..Con stucchevole meraviglia da parte del sottoscritto, peraltro!
Ma il mio iphone non viene riparato. Nooooo. Ti pare che si sprecano miseramente ad aggiustare un oggetto già intaccato dall'imperfezione??
Sotto al mio nasone prendono il mio apparecchio per il quale nutrivo una solida complicità affettiva, e lo sigillano in un contenitore di legno. Successivamente la scatola e il suo contenuto vengono portati in un magazzino enorme di proprietà federale, posizionata probabilmente vicino all'Arca dell'Alleanza. Uomini qualificatissimi se ne occuperanno tra cinquant'anni.
Simone mi induce cortesemente a firmare col dito l'autorizzazione all'atto di riparazione del prodotto. Sì, col dito perchè anche la firma negli apple store si fa su di un apparecchio touch screen in the swaisss...Mi sento come Tom Cruise in quel futuristico centro commerciale alla fine di Minority Report.
Vabbè ma il telefono, ti chiederai?

Nulla. Pago il servizio e mi danno un NUOVO iphone.
Mi spiegano come recuperare la mia rubrica e tutte le app col precedente telefono scaricate e..."Ciao Coredo! Grazie per averci scelti!", dice il simpatico e cordialissimo Simone.
Si può tutto questo chiamare efficienza?
Direi di sì.
Avrò comprato una cover decente per proteggere il mio nuovo iphone?
Ci puoi scommettere!

lunedì 5 dicembre 2011

Alla fine ho optato per questo...


Mi riferisco alla burocratica quanto vetrinista esposizione a tema natalizio dell'Auchan di Monza.
Io vedo il Natale come un'occasione per macellare più innocenti della media annua e di conseguenza ho voluto provocare le coscienze dei perbenisti cristiani con la presente vignetta satirica; gli ottusi la troveranno certamente innocua.
Ma solo loro. Spero.

"Miss Ucraina" 100 x 100 acrilic on canvass

giovedì 1 dicembre 2011

La mia parola è un impegno!


Se clicchi qui ti becchi l'intervista sul sito web di Trantran realizzata dalla mitica e instancabile Marta Migliardi. Protagonista lo zio Faustino Leali; co-protagonista il Coredoartist sognatore!