mercoledì 28 novembre 2012

Bocconi...Cibo, insomma

Sveglia presto stamane, per un servizio ANSA che si prolungherà fino a domani.
La convention internazionale sul cibo e la nutrizione.
La location è La Bocconi, i presenzianti Umberto Veronesi,  il sindaco Pisapia, Il presidente della Barilla Guido Barilla e gli studenti dell'università.
Fermo restando che m'aspettavo un omino focaccina che parlasse solo di farfalle e fusilli, quando in realtà il signor Barilla è un imprenditore di mezza età che all'anagrafe risulta, credo figlio del primo, originale fondatore della multinazionale nota a te e me.
Discorso sulla fame nel mondo: niente di nuovo. Nel mondo c'è una sufficiente quantità di cereali, cibo, in grado di sfamare tutta la popolazione terrestre. Solo che milioni di tonnellate di 'sto cibo viene dato ai capi di bestiame che verranno poi serviti sui piatti dei carnivori.
Carnivori ricchi, benestanti, che vivono il lusso di poter scegliere.
La soluzione non è affrontata per quanto presente su un piatto d'argento.
Utopico forse un mondo di vegetariani, ma necessario quello in cui il consumo venga ridotto al minimo indispensabile, a detta dei nutrizionisti.
Un mondo di vegetariani è un mondo senza fame nel mondo. Un mondo di gente che mangia poca carne...E' un buon inizio, cazzolina.
Quante volte ho scritto "mondo"?! Correggimi tu perchè io non mi sto manco più rileggendo. Tanto so d'esser figo lo stesso!!!

mercoledì 21 novembre 2012

Vapori di vanità

Dato che a detta di una groupie ferita sono un arrogante, montato e vuoto dentro, mi pavoneggio come se non lo facessi abbastanza,  postandoti 'sta pagina di articolo di settimanale sportivo gratuito, ove il tuo coredico beniamino ha scritto sul campacamp.
Ho scritto quel che leggi sull allegato. Che senso ha aggiungere altro?

martedì 13 novembre 2012

Il perverso mondo dei francobolli

Sarebbe dura rispettare appuntamenti etici, qualora si verificasse un incontro col rappresentante di un'organizzazione che non è del mio stesso sesso. Non solo: si tratta difatti dell esatto contrario di un cesso, quindi ripeto essere frustrante come combinazione, per le eventuali probabilmente catastrofiche conseguenze in agguato.
Mettiamola così, onde evitare equivoci compromettenti.
Mettiamo che io sia un appassionato di francobolli, e voglia entrare nell'associazione collezionisti di francobolli riuniti.
Faccio domanda al presidente, che è una bomba esplosiva di sesso e sensualità dallo sguardo coinvolgente e allusivo; si esprime per giunta mediante doppi sensi pregni di malizia e dentro tacchi isolati da ogni altro vestiario.
Giuro, eh!
Ma che vuoi capire, mio solenne coredico francobolliano.
E' matematico che gli amanti di francobolli siano passionali e bollenti, una volta raggiunta un'età abbastanza indipendente dal punto di vista copulativo.
Così mi trovo innanzi una bionda dotata di enormi seni stupendi, invitanti cosce sode e abbronzate, nonchè due occhi color mare che dicono :"prendimi ora, scemo!".
Temporeggiare è umano, per quanto mi coinvolga. La causa che ci ha accomunato riguarda il collezionismo, una nobile abitudine molto più morale di quel che ti appare mentre leggi il post, mio carissimo coredico eccitato.
Sssì, praticamente mi pongo il fottuto problema di portare avanti un discorso che mi interessa umanamente, senza interferire carnalmente con quello che sarebbe poi il mio capo.
Ma come faccio a carte così poco promettenti serietà e castità?
Madò, che fregna, oh!

Incidenti!

Giornata di quelle che ti rendi conto di avere il fisico, perchè mi alzo alle 7 e un quarto per presenziare in sede di real life a ritirare il microfono ansa, detto in gergo giornalistico il "gelato".
La sera prima fino alle quattro a ciciarare con due amici e il mio coinquilino. Location la batcaverna, ergo il nostro appartamento lissonese, bellissimo e pulitissimo, che noi ci teniamo agli ospiti, cazzo.
Si va nei laboratori della CESI, ad intervistare ingegneri canadesi e italiani riuniti per un meeting di fusione aziendale del caiser.
Simulano esplosioni come se progettassero bombe atomiche, infatti l'intero stabilimento è grande quanto Arcore, e prima di ogni esperimento c'è la sirena che urla per tutto il villaggio con tanto di messaggio di preavviso dall altoparlante.
Poi un boato che mi fa saltare i timpani per 30 secondi. Da tapparsi le orecchie, a realizzarlo prima.
Entriamo a vedere le bobine di Tesla e ci dicono che anni prima ci fu in incidente coi raggi gamma in cui fu coinvolto un certo dottor Banner, ora latitante.
Indossiamo i caschi bianchi e assistiamo a una dimostrazione di superconduttività che dovremmo documentare con un servizio, già situato nel web mentre mi stai leggendo, giovane Padawan coredico.
Il momento della dimostrazione è impercettibile, considerando che in qualche frazione di secondo una scarica elettrica illumina l'intera bobina come un fascio di energia concentrata.
Sento solo il botto e avverto visivamente un lampo alla base del cilindro elettrostatico.
Ci dicono di stare all occhio con le pantegane, una volta lasciato l'impianto, perchè fuori è pieno.
Durante il fenomeno d'elettricità imposta, noto una pantegana che mi soffia, adiacente proprio al marchingegno emettente la scarica.
Colpita dal fulmine artificiale, la bestiola viene scaraventata contro di me. Sono terribilmente disgustato, nel trovarmi tra le mani un ratto abbrustolito, così lo scaglio contro Fleo, il quale devia il lancio con un coperchio di bidone.
Le radiazioni assimilate dal ratto un attimo prima che fulminasse, mi si impiantano come una seconda elettrica pelle.
Mi sento cambiato. Torno a casa e in preda a sintomi da malaria, mi addormento sul divano in stato febbrile.
Vengo svegliato qualche ora più tardi dall urlo schifato di Fleo che cerca di colpirmi, manco fossi uno scarafaggio..Le sue grida sono ultrasuoni per le mie orecchie e mi stordiscono come pallottole nel cervello.
Spaventato, ma agile e scattante cerco di mettermi in salvo dal minaccioso bastone del mio coiquilino, che ripete frasi del tipo "cosa hai fatto al mio amico?!".
La puerta è maledettamente chiusa a chiave, però l'istinto di sopravvivenza prevale inspiegabilmente, e con naturalezza tale da indurmi meccanicamente a passarci sotto, appiattendomi come un....topo, santoddio!
L'ascensore è aperto ma è troppo lento per arrivare giù in poco tempo; faccio prima a piedi usando le scale.
Solo che nel mio passaggio a fianco di esso, percepisco un frammento di me riflesso nello specchio interno.
Credo di essere un gigantesco topo in posizione eretta, antropomorfizzato da una casualità più unica che rara.
Ho modo di rifugiarmi nelle fogne attraverso il tombino del mio cortile.
Una pozzanghera conferma l'immagine della mia precedente sensazione ottica.
Sono un uomo topo, tipo Splinter.  Mi faccio persino ribrezzo. Ignoro la consapevolezza inconscia di esser condannato a un'esistenza emarginata, nella ghettizzazione di un condotto fognario, mia nuova casa al sicuro dagli uomini bramosi della mia testa e del mio sangue per esperimenti, o chissà cos'altro.
Non voglio scoprirlo.
Quel che ora desidero scoprire, è la causa e conseguenza del mio attuale stato fisico e sensoriale.
Qualcuno pagherà per il mio incidente... Quel qualcuno è la CESI.
Come ho fatto a scrivere sul blog, ti chiederai.
Ho già installato la dsl nella fognatura sotto il mio ex palazzo, è ovvio.

domenica 11 novembre 2012

Tortinator 2 - Gli ingredienti ribelli

Dalle memorie di Joe Barretto:
"Non credevo ci volesse una tale eternità per permettere a mio cugino di far uscire dalla cucina quei dannati sorbetti al limone. Ciò che proprio ignoravamo, invece era l'inaspettata presa di autocoscienza della torta di mele, che inizò la domenica dell 11 novembre, ore 21.17 del fuso orario italiano, a lanciare missili di caramello andato a male nelle coordinate corrispondenti ai 4 angoli dello spazio perimetrale adibito a clienti e staff.
Molte vite sono state spazzate via. Pochi i sopravvissuti. La battaglia contro la torta di mele è stata perduta.
La guerra contro i suoi figli è appena iniziata.
Uno chef inviato dal futuro per proteggermi, dal me stesso del 2020 si erge innanzi a me coprendomi come uno scudo, per difendermi da un altro agente inviato dalla nipote della torta di mele, con lo scopo questa volta di distruggermi; si tratta in tal caso di una modello super avanzato di ispettore asl cyborg, programmato per non avere scrupoli e portare la sua missione a termine con ogni mezzo necessario.

Siamo riusciti a scappare e lasciarci ciò che resta del locale alle spalle. Siamo a bordo di una punto scassata rubata a un panettiere.
Non potremo fuggire per sempre. Verrà il momento in cui il mio angelo custode dovrà affrontare il suo demone, e io il mio destino infausto."

E poi, a parte 'sta delirante cronaca fanta-culinaria, domani c'ho da alzarmi presto per un servizio ansa  col mio fido scudiero Fleo che riprenderà qualcosa in quialche posto con me che gli manterrò i cosi. Chiaro, no?
CFhiaro, ma oscuro il futuro nelle prossime 4 ore.
Little Frank ha chiamato. Dice che sta già a posto coi panini. Ne ha tanti.
Massì, sticazzi. Il lavoro domani termina a mezzogiorno, poi sto libero fino al giorno dopo. Non saprei se rivolgermi a una groupie o ad una bottiglia scozzese, domani sera. Io vivo alla giornata, però.

See ya!




venerdì 9 novembre 2012

Ah, sti ragazzi...

Deve essere un cavolo di periodo fertile e redditizio per la gloria di un vanitoso come me.
Lo sarebbe senz'altro se mi decidessi a mettermi in mostra, proprio come il tempo che fui coredo, il macinaquadri. Seriamente, oggi è più facile fare colpo artisticamente, sarà più difficile vendere quadri e te lo confermo, ma l'anestesia generale del senso estetico, ha portato il pubblico a meravigliarsi da subito e per datate proposte pittoriche, grafiche o scultoriche.
Io son fermo e piuttosto che creare faccio lo spettatore, ma osservo il fenomeno in questione, più che le opere offerte alla mia emotività. Trattasi quindi di uno stallo del quale personalmente non realizzo la natura, tantomeno la conseguenza. Questo fenomeno è positivo o no?
Chiaro che sto lanciando l'ennesima provocazione, perchè non lo è. Non v'è una mancanza collettiva di cultura, ma di mera informazione. Un'involuzione che ha portato la massa, in particolare quella femminile ad ignorare le radici di uno stile artistico reputandolo innovativo al giorno d'oggi.
Non riesco ad accettare l'encomiabilità di una rivisitazione del pop, come la riproposta della land art contemporanea. E' roba degli anni 60, però pare addirittura che il vintage sia il nuovo, proprio a causa di una conoscenza che non è scarsa, ma del tutto insufficiente. E' il momento per me di fare il furbo e pavoneggiarmi a cazzo duro con trenta tele gigantesche ritraenti Gollum in serigrafia. Scommetto che mi beccherei del genio, ingiustamente, lo so.
Proprio per tal fottuto motivo, avverto la mia coscienza esitare come non mai, stupendomi di me medesimo nell'insolita veste di onesto, sensibile, vero artista.
Non voglio,in conclusione, condannare esperimenti soggettivamente sterili o futili, ma segnalare l'atteggiamento poser di chi si improvvisa esperto o anche solo appassionato di ciò che è espressione narrativa, d'intrattenimento o concettuale.
Sì, i giovani mi stanno un pò sul cazzo, non lo nego e mi vergogno quasi per la mia classista, razzista opinione. Ma noto 'sta clamorosa competizione implicante giudizi verbali sparati a caso mentre ti guardano negli occhi fingendo di scrutarti o addirittura volendo imitare coredo. Specialmente a questi rispondo che coredo c'è, ma non siete voi. Rilassatevi. Se leggete un capitolo di un libro di Bukowski, non siete arrivati, nè uomini di mondo. Sai che fanno, mio coredico giuridico? Parlano, parlano col sempre più frequente risultato di parlarsi addosso riempendosi la bocca di teoremi etici e citazioni da Jim Morrison. Questo è il mondo attuale, credimi. Composto di individui che si sentono "rock" senza conoscere i ramones...Una dimensione così vetrinista che assicuri un'immagine di carattere, non solo mi irrita; la reputo praticamente una maledizione da combattere e terminare, per un risanamento globale del buon vecchio conoscere.
C'ho un'abbiocco che manco li cani. Ho imparato guardando "the terminal" a farmi un veloce letto matrimoniale con le sedie. Sai, sto al ristorante tuuuuutto il pomeriggio...
Augurami sogni d'oro. Fatto? Bene! Adesso prendi un pò di colla vinilica e costruisci una barchetta di carta il più in fretta possibile. Mi raccomando: se non galleggia in acqua vuol dire che non sei stato bravo a farla!

mercoledì 7 novembre 2012

Nerdart

E' mio imprenditoriale dovere invitarti e pubblicizzarti l'evento di cui vedi l'immagine sopra.
Vieni. Sarà divertente, e poi...C'è coredo, vuoi mettere?
Conosco personalmente il fratello dell artista, perciò stregato dalle descrizioni dei suoi lavori, ci metto i suoi quadri nel mio ristorante. E che nun zè pò?
Ora che lo spazio pubblicitario del coredouniverse ha adempiuto al suo dovere, io mi lascio cullare dal ticchettìo dei tasti che sto battendo per condividere con te l'estasi di uno sguardo buttato dal balcone verso le carovane inquinanti che ogni lunedì si dirigono ai loro stabilimenti.
Non c'è cosa più rilassante del traffico mattutino creato dai cittadini che non hanno il giorno libero come il sottoscritto, che li osserva e sorride sentendosi un astronauta, eeeh sì.
Ma non è male manco il viavai giornaliero quando mi incammino verso la fermata a pigliare il bus.
La campagna è taaanto bella...ma ce stanno i topi, merda!
Mi sto così affezionando allo smog, ai clacson e ai pullman, che 'sta vita è davvero un sogno.
E auspico pure in un futuro favorevole dal punto di vista econ..No, aspetta un attimo.
Merda, è partito un video di justin bieber sulla web radio. Che mondo de mmerda ahò!

comunque l'indirizzo è lo stesso di sempre: via ferrari 2, monza.

martedì 6 novembre 2012

L'orrenda invasione

Non importa che si tratti di nutrie, ratti, cavie o topi di campagna.
Non desidero il loro male, tanto meno la loro morte. Però gradisco infinitamente stare il più possibile lontano da loro. La velocità con la quale si muovono, i movimenti stessi e il fatto che siano muniti di occhi, bocca e naso come noi umani, a differenza degli insetti che mi lasciano invece indifferente, mi disturba immobilizzandomi come uno schiavo prossimo alla castrazione.
Ma le recenti vicissitudini mi hanno involontariamente portato a violare questo sacrale presupposto, solo perchè ho pernottato nella mia vecchia casa esattamente questo week end.
Torno a Camparada a causa del passaggio in macchina disponibile solo vicino alla casa dei miei, quindi ci mancherebbe; mi va benissimo, cossì saluto la mia bambina che dorme in quel del mio studio infrattato e pregno ancora di sesso ed esperimenti artistici di 'sta fava.
La notte continua lì nella casetta degli orrori, con amici nottambuli e scimmiati.
Poi me ne vado a coricarmi, incrociando fuori della camera degli ospiti la mia nonna Assunta che gurdandomi con gli occhi infossati dall'oscurità ed esprimendosi con tono cagnesco da calabrese incazzata, mi dice che non riesce a dormire a causa di un topo che si aggira per la stanza in cerca di cibo, santoddio.
ECCO, quanto sto per confessarti ha poco di eroico, però...IO c'ho una paura fottuta di questi graficamente simpatici animaletti. Pertanto mi chiudo in camera mia e di mio fratello, sussurrandole più forte che posso la mia inutilità di fronte ad un orrore simile.
Se poi mi mangia?
No, no, no. Barrichiamoci e nun ne vojo più sentì parlà!
Seguitamente avviene lo sviluppo della trama, che posso solo ascoltare dall'interno della mia stanza.
Mia nonna chiama i miei bussando alla loro camera. Li informa che non prende il sonno perchè il topo sbatte a destra e sinistra, salendo persino sul letto.
Solo all'immagine mi sento svenire, fortuna che sto già sdraiato.
Racconta che pensava dal contatto con esso, che si trattasse di una lucertola, e invece...
I miei aprono la porta dove mia nonna dormiva. Guardano tutti e tre all interno e sorpresa inquietante, quanto inaspettata: il piccolo roditore è lì sul coprilenzuolo che li guarda incuriosito e per niente pauroso. E' piccolo, di campagna e tendente al marroncino il suo pelo.
Papà corre a prendere la trappola dopo aver richiuso la dannata stanza.
La trappola è di quelle che ci metti dentro il formaggio e lui rimane chiuso dentro, se ci casca. Non gli fa del male, stai tranquillo. Sempre con il sottoscritto ad ascoltare in tensione, la vicenda prosegue e ha un risvolto: piazzano la trappola e tempo tre minuti di attesa in silenzio, si sente il rumore sordo della chiusura a scatto. Ci è cascato!
I discorsi che sento successivamente mi lasciano perplesso parecchio. Mamma chiede se si tratta del solito topo, perchè pare ce ne fosse un altro anche prima, e mio padre gli avesse lasciato un segno con la vernice sul pelo, per riconoscerlo in caso di un secondo eventuale incontro. Pare che non si tratti dello stesso topo, e realizzo che l'abitazione dei miei è invasa da questa nuova colonia, un' evoluta stirpe di topini privi di timore verso l'uomo, ma piuttosto consci della loro superiorità numerica, nonchè meritocrazia sulle scoperte di nuove frontiere legate alle scorte di cibo disponibili in casa Salerno.
E' la fine, o forse solo l'inizio.
Per un quieto trascorrere resto di nottata, mio padre lascia fuori di casa trappola con dentro topo rinchiuso. Intento umanistico è di tenerlo quasi al caldo, per poi liberarlo nei campi all'alba.
Il fottuto sole, e il fratello gallo canta tre volte, io mi sento un traditore nei confronti di Valentina, ma questa è un'altra storia...
Nuova paradossale immagine di un esito ancora misterioso e inspiegato: la mia Nubi è quasi cieca e completamente sorda, ma il naso le funziona stra-bene e ...stana il marchingegno contenente la creaturima dispettosa ai nostri occhi.
Mamma la trova con in bocca la trappola aperta e vuota.
Le ipotesi sono diverse: quella più improbabile è che l'abbia mangiato o ucciso. Improbabile perchè
è talmente rallentata nei riflessi, che non riuscirebbe ad acciuffarlo.
L'avrà fatto scappare malmenando la scatola metallica.
E' la versione più accettabile per uno che non vuole credere all inverosimile, perchè io sostengo che il topo abbia in realtà mangiato la nubi assumendone successivamente le sembianze.
L'evoluzione genetica ha compiuto un balzo in avanti, e per noi non v'è speranza.
Io? Son tornato a lissone. Claro che sì.

Storie di panini

Quando il mio amico little frank ha voglia di un panino, non c'è niente che lo fermi.
Non serve che ti dica che il lunedì sia il mio giorno libero dal lavoro e teoricamente dallo stresse.
E dunque cheffaccio? Avrei potuto uscire con una fanciulla, ma non è l'attimo più propizio, evidentemente.
Sarei potuto andare al cinema come ogni lunedì per aggiornare il tuo blog preferitissimo, ma nulla.
Sò stanco e me ne sto a casa con Fleo a guardà Crooklyn, di Spike Lee.
Si fanno presto le 23, e little frank mi chiama chiedendomi se mi va un panino.
Certo che ssì, je rispondo.
Però omette di dirmi che non ha le finanze, mentre io pensavo che 'sto panino me lo offrisse, cacchio.
Io ho esaurito i crediti con i paninari e lui ha più debiti che soldi in banca.
Su quest ultimo concetto puoi escludere ogni allusione metaforica, perchè ti giuro che disperatamente ha fatto il giro di tutti i bancomat di Monza nel tentativo di prelevare l'evidente imprelevabile dai suoi ben tre conti correnti del cazzo.
Io frattanto mi godo il tepore della sua auto accesa che è più calda di casa mia, nettamente proprio.
Però lo vedo imprecare, e vorrei dannatamente essergli d'aiuto. Ha provato tutta sera per lo spettacolo teatrale, povera gioia. Un panino ci sta, ma se non c'hai i sordi addò vai?
E andiamo...! A casa, intendo. Sì, dai; se vedi che non c'è trippa per gatti, val la pena tornare sulle proprie decisioni e smettere di cogitare soluzioni estreme, checcristo!
Gli viene la folle idea di citofonare ad un suo caaarisssimo amico per un dubbioso prestito, lì nel centro monzese illuminato dalle luci notturne del comune. Una zona pittoresca, niente da dire. Però l'amico fritz non c'è. Se ne annamo. Ipotizziamo una rapina in farmacia e i suoi eventuali esiti, perciò rinunciamo anche a quella.
Vecchiette in giro non camminano per l'ora tarda e poco rassicurante nella maestosità delle sue ombre minacciose. Little frank non c'ha manco il denaro per far benzina e la rover sta pian piano esaurendo la sua autonomia.
Dando pugni al volante, mi riporta a casa. Ma il panino è solo rimandato.
Ahimè.

Non a posto, hai presente?

La mia civilizzazione inizia ora. Probabilmente è una parvenza, e se così fosse (non lo so ancora), si rivelerà un incantesimo dal quale mi risveglierò dal coma camiciato degli abiti sociali, per rivestire quelli di artista che almeno esponga una nuova galleria-collezione che si rispetti, e che si possa soprattutto proporre a un pubblico affamato di commercializzazione.
La solitudine non mi è complice, per il momento: risento del fabbisogno nutrizionale di una musa che mi guardi mentre mi pavoneggio coi colori e la tela da imbrattare. Altrimenti niente.
Adesso colgo l'occasione dell'isola benedetta per riposare fisicamente e spegnere il mio sanissimo, ma impegnato cervello di genio che mi ritrovo.
Diversamente sbrano le stagioni di "How i met your mother" , attendendo con ansia il cofanetto della settima stagione.
Ma però ce l'ho un disegno concreto di ciò che sto per fare. Che tti credi!...
Aspetto solo che la mia mente invii il fax al mio animo, in modo tale da forgiare un entusiasmo nuovo di pacca e bla, bla, bla. Così che mi riaccenda in una trionfale rinascita artistica e ribla, bla, bla.
A schiacciare la mia dura tempra scorzata come un rinoceronte, c'è il frigo. Più vuoto di Euro Disney d'inverno. Ci sono le bollette. C'è la lavanderia, che ha in ostaggio la mia giacca preferita, senza la quale non mi riconosco più. Poi il cappotto invernale...Da lavare; e ora me ne vò ancora in giro con il giacchino primaverile, schiattando di freddo. Sensazione che mi porto dietro perfino nel letto, deciso a farmi abbracciare da Morfeo. Poi dormo male e mi sveglio prima del suono dell'arpa mattutina, perchè le ossa mi gridano protesta!
No, non è un buon motivo per dipingere, è piuttosto il momento ideale per esser dei fastidiosi piagnucoloni che anzichè il militare, han fatto il servizio civile.
Fortuna che a risollevare gli animi del tuo coredico profeta di nefandezze, ci sta una fantastica musa chiamata giuuuuuliaaaaa.
Sì, i'll be back. Come disse terminator.