martedì 6 novembre 2012

L'orrenda invasione

Non importa che si tratti di nutrie, ratti, cavie o topi di campagna.
Non desidero il loro male, tanto meno la loro morte. Però gradisco infinitamente stare il più possibile lontano da loro. La velocità con la quale si muovono, i movimenti stessi e il fatto che siano muniti di occhi, bocca e naso come noi umani, a differenza degli insetti che mi lasciano invece indifferente, mi disturba immobilizzandomi come uno schiavo prossimo alla castrazione.
Ma le recenti vicissitudini mi hanno involontariamente portato a violare questo sacrale presupposto, solo perchè ho pernottato nella mia vecchia casa esattamente questo week end.
Torno a Camparada a causa del passaggio in macchina disponibile solo vicino alla casa dei miei, quindi ci mancherebbe; mi va benissimo, cossì saluto la mia bambina che dorme in quel del mio studio infrattato e pregno ancora di sesso ed esperimenti artistici di 'sta fava.
La notte continua lì nella casetta degli orrori, con amici nottambuli e scimmiati.
Poi me ne vado a coricarmi, incrociando fuori della camera degli ospiti la mia nonna Assunta che gurdandomi con gli occhi infossati dall'oscurità ed esprimendosi con tono cagnesco da calabrese incazzata, mi dice che non riesce a dormire a causa di un topo che si aggira per la stanza in cerca di cibo, santoddio.
ECCO, quanto sto per confessarti ha poco di eroico, però...IO c'ho una paura fottuta di questi graficamente simpatici animaletti. Pertanto mi chiudo in camera mia e di mio fratello, sussurrandole più forte che posso la mia inutilità di fronte ad un orrore simile.
Se poi mi mangia?
No, no, no. Barrichiamoci e nun ne vojo più sentì parlà!
Seguitamente avviene lo sviluppo della trama, che posso solo ascoltare dall'interno della mia stanza.
Mia nonna chiama i miei bussando alla loro camera. Li informa che non prende il sonno perchè il topo sbatte a destra e sinistra, salendo persino sul letto.
Solo all'immagine mi sento svenire, fortuna che sto già sdraiato.
Racconta che pensava dal contatto con esso, che si trattasse di una lucertola, e invece...
I miei aprono la porta dove mia nonna dormiva. Guardano tutti e tre all interno e sorpresa inquietante, quanto inaspettata: il piccolo roditore è lì sul coprilenzuolo che li guarda incuriosito e per niente pauroso. E' piccolo, di campagna e tendente al marroncino il suo pelo.
Papà corre a prendere la trappola dopo aver richiuso la dannata stanza.
La trappola è di quelle che ci metti dentro il formaggio e lui rimane chiuso dentro, se ci casca. Non gli fa del male, stai tranquillo. Sempre con il sottoscritto ad ascoltare in tensione, la vicenda prosegue e ha un risvolto: piazzano la trappola e tempo tre minuti di attesa in silenzio, si sente il rumore sordo della chiusura a scatto. Ci è cascato!
I discorsi che sento successivamente mi lasciano perplesso parecchio. Mamma chiede se si tratta del solito topo, perchè pare ce ne fosse un altro anche prima, e mio padre gli avesse lasciato un segno con la vernice sul pelo, per riconoscerlo in caso di un secondo eventuale incontro. Pare che non si tratti dello stesso topo, e realizzo che l'abitazione dei miei è invasa da questa nuova colonia, un' evoluta stirpe di topini privi di timore verso l'uomo, ma piuttosto consci della loro superiorità numerica, nonchè meritocrazia sulle scoperte di nuove frontiere legate alle scorte di cibo disponibili in casa Salerno.
E' la fine, o forse solo l'inizio.
Per un quieto trascorrere resto di nottata, mio padre lascia fuori di casa trappola con dentro topo rinchiuso. Intento umanistico è di tenerlo quasi al caldo, per poi liberarlo nei campi all'alba.
Il fottuto sole, e il fratello gallo canta tre volte, io mi sento un traditore nei confronti di Valentina, ma questa è un'altra storia...
Nuova paradossale immagine di un esito ancora misterioso e inspiegato: la mia Nubi è quasi cieca e completamente sorda, ma il naso le funziona stra-bene e ...stana il marchingegno contenente la creaturima dispettosa ai nostri occhi.
Mamma la trova con in bocca la trappola aperta e vuota.
Le ipotesi sono diverse: quella più improbabile è che l'abbia mangiato o ucciso. Improbabile perchè
è talmente rallentata nei riflessi, che non riuscirebbe ad acciuffarlo.
L'avrà fatto scappare malmenando la scatola metallica.
E' la versione più accettabile per uno che non vuole credere all inverosimile, perchè io sostengo che il topo abbia in realtà mangiato la nubi assumendone successivamente le sembianze.
L'evoluzione genetica ha compiuto un balzo in avanti, e per noi non v'è speranza.
Io? Son tornato a lissone. Claro che sì.

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