martedì 6 novembre 2012

Storie di panini

Quando il mio amico little frank ha voglia di un panino, non c'è niente che lo fermi.
Non serve che ti dica che il lunedì sia il mio giorno libero dal lavoro e teoricamente dallo stresse.
E dunque cheffaccio? Avrei potuto uscire con una fanciulla, ma non è l'attimo più propizio, evidentemente.
Sarei potuto andare al cinema come ogni lunedì per aggiornare il tuo blog preferitissimo, ma nulla.
Sò stanco e me ne sto a casa con Fleo a guardà Crooklyn, di Spike Lee.
Si fanno presto le 23, e little frank mi chiama chiedendomi se mi va un panino.
Certo che ssì, je rispondo.
Però omette di dirmi che non ha le finanze, mentre io pensavo che 'sto panino me lo offrisse, cacchio.
Io ho esaurito i crediti con i paninari e lui ha più debiti che soldi in banca.
Su quest ultimo concetto puoi escludere ogni allusione metaforica, perchè ti giuro che disperatamente ha fatto il giro di tutti i bancomat di Monza nel tentativo di prelevare l'evidente imprelevabile dai suoi ben tre conti correnti del cazzo.
Io frattanto mi godo il tepore della sua auto accesa che è più calda di casa mia, nettamente proprio.
Però lo vedo imprecare, e vorrei dannatamente essergli d'aiuto. Ha provato tutta sera per lo spettacolo teatrale, povera gioia. Un panino ci sta, ma se non c'hai i sordi addò vai?
E andiamo...! A casa, intendo. Sì, dai; se vedi che non c'è trippa per gatti, val la pena tornare sulle proprie decisioni e smettere di cogitare soluzioni estreme, checcristo!
Gli viene la folle idea di citofonare ad un suo caaarisssimo amico per un dubbioso prestito, lì nel centro monzese illuminato dalle luci notturne del comune. Una zona pittoresca, niente da dire. Però l'amico fritz non c'è. Se ne annamo. Ipotizziamo una rapina in farmacia e i suoi eventuali esiti, perciò rinunciamo anche a quella.
Vecchiette in giro non camminano per l'ora tarda e poco rassicurante nella maestosità delle sue ombre minacciose. Little frank non c'ha manco il denaro per far benzina e la rover sta pian piano esaurendo la sua autonomia.
Dando pugni al volante, mi riporta a casa. Ma il panino è solo rimandato.
Ahimè.

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