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mercoledì 7 dicembre 2011

Soddisfatto o niente!


E'sorprendente come alle volte la mia ingenua disinformazione generata da un rifiuto idealista di certi parametri, venga alla luce così banalmente.
Sono artefice di un mio personale record: due volte in un centro commerciale in due settimane...E in contesto nazionalpopolare trattandosi di prefestività natalizie.
Non mi riconosco..
Ora c'è da sottolineare che la fattispecie riguardante la prima occasione mi redime Mdal frivolo contenuto morale del centro commerciale fine a sè stesso; anche se mi segui da poco avrai letto precedentemente che si è trattato di una presenza necessaria perchè artistica. Giusto? Bene.
Chiarito il primo punto non mi equipaggio di un alibi similare per quanto concerne la seconda situazione manifestatasi precisamente in data odierna, o ieri se pignoleggi sull'orario in cui scrivo il post. Gnè.
Mi mantengo sul mio lasso spazio-temporale e svolgo la cronaca di Coredo come fosse ancora un orario tardo pomeridiano, okkei?
Ieri sera avrei potuto sfruttare ludicamente la mia mezza giornata libera organizzandomi una piacevole uscita ricreativa serale, ma non ce l'ho fatta. Il bisogno fisiologico oltre che organico di rilassare le mie meningi e i miei arti ha prevalso su quanto resta della mia giovinezza.
Sì insomma, nel primo pomeriggio mi "appitono" sul divano del mio studio e ci resto fino a sera, quando..La ragazza frigna che deve magnà!! Mi sorprendo e mi sposso dibbrutto, tanto che sobbalzo (è un caso che tutti 'sti verbi inizino per "s")e mi cade dal grembo l'iphone mannaggiammè!!!!
Di faccia, pergiunta: dal lato del display che incappa a brutto muso sul pavimento.
Lì per lì non dedico peso emotivo al misfatto, finchè non lo sollevo constatando il malauguratissimo danno al vetro del display...Disgraziatamente, maledettamente e vistosamente crepato.
Panico e sdegno per la mia stupidità mescolati a un ragionato e composto dispiacere per un oggetto importante, ma materiale che custodisco gelosamente e con riconoscenza filo-tecnologica forever-apple.
Sintetizzando il malessere del momento, ho esclamato "merda!"
Vabbè. Di tenerlo così non se ne parla. Così stamattina chiamo il centro apple più vicino che trovo navigando proprio col mio ammaccato smartphone e chiedo udienza al sommo, mistico operatore che si dimostra curiosamente pronto ed efficiente. L'attesa in linea non è poi neanche esaustiva come temevo e l'appuntamento viene fissato per il pomeriggio stesso al centro apple più vicino alla di me ubicazione: il centro commerciale Carosello di Carugate.
Ecco dunque che svolto il mio servizio alberghiero al ristorante, rubo un'auto; compio un paio di commissioni burocratiche e mi dirigo infine verso l'immenso ipermaxi megamercatone, tempio consumista del nuovo e vecchio secolo.
Ripeto e difendo la mia avversione per questi edifici che ospitano rituali quotidiani indispensabili (bah) per molta gente: la spesa, il curiosare, comprare, pranzare o addirittura cenare! L'accesso al solo parcheggio è apparentemente semplice. Non ho il tempo di pensare quale ingresso scegliere e mi ritrovo vittima di una visione lampo che associa a casaccio lettere, trattini e numeri scritti dentro una gigante freccia indicativa che dovrebbe guidarmi per i parchi macchine estesi a perdita d'occhio.
L'immediato spaesamento orientativo mi pone fastidiosamente alla stregua di un mandriano intento a dirigere il bestiame senza guardare in faccia individuo alcuno.
Me lo sento, un gigantesco pungolatore che a forza di scosse e punture mi fa andare dove non intendevo..Eppure ci sono. Ma è tardi, ho perso tempo e sono al limite dell'accettazione concordata con il gentile operatore romano Christopher.
Abbandono il veicolo troooppo distante dall'entrata e sfrutto la mia arruginita atleticità di corridore per salire scale ignote e avvicinarmi improbabilmente al mistico cancello che continua a inghiottire i fedeli catatonici illuminati.
Sono un intruso, lo so dall'inizio di quest'avventura..Spero solo non si accorgano di me e di portare a termine la missione impossibile.
Entro. Sono a Megacity. Un mare di persone impedisce di vedere perfino la pavimentazione sicuramente lucida e riflettente. Per delineare la fine del soffitto che mi separa dal piano superiore diventerei preda di un fatale torcicollo. La musica dei classici jingle di natale ridonda nei miei timpani. Le luci violentano le mie dilatate pupille, e il numero imbarazzante di negozi ispirerebbe gli urbanisti di Las Vegas.
Catturo l'attenzione di un indigeno locale, è una di loro perchè indossa una divisa uguale a quella di altre: hostess rappresentanti uno stand di Dio solo sa cosa...!
"il punto apple?", domando recitando con spensieratezza.
Me lo indica con un cenno e seguo l'estensione del suo braccio usando rispettosa cautela.
Reduce dalla lettura istruttiva del libro di Masson, mi ricordo di non paragonare gli ostacoli umani invadenti il mio spazio ad un gregge di pecore; realizzo automaticamente che gli ovini hanno infatti più personalità e coscienza di questa massa vagante insensatamente per corridoi ostili arredati con marchi e griffe.
Un centinaio di metri dopo avvisto finalmente la location che ha motivato il mio intento originale: l'apple store.
In confidenza te lo devo dire. Affascinante se ti consideri discretamente un estimatore dell'universo in questione, ed io ammetto di esserlo.
La maestosità del negozio mai riscontrata, se non negli States mi ha illuminato sulla (tardiva) volontà di stare al passo coi tempi del mio Paese.
Sembra di essere in un film su Wall Street, solo che al posto dei colletti bianchi spopolano centinaia di addestrati nerds pronti a servirti professionalmente con le loro inconfondibili polo rosse raffiguranti la mitica mela sul petto.
Ne prendo subito uno al lazo e mi sento temporaneamente un cow boy.
Gli riferisco di avere un appuntamento e quello manco mi fa finire la frase che mi scaraventa gentilmente verso il livello superiore, il girone dei prenotati telefonicamente.
Sono in ritardo di tre minuti e il guardiano del settore prioritari non omette l'osservazione intimidatoria. Cazzo. Pure stronzo mi fa sentire, penso.
E io che mi immaginavo che ad occuparsi della mia richiesta apparisse Chuck direttamente dalla serie televisiva.
Comunque il mio nuovo miglior amico, tutore del guasto accidentale si chiama Simone; mi domanda se so già come funziona. Ma che è? Il rito di iniziazione della confraternita Phi Beta Kappa?
No che non lo so, mi sento così profano che esporre la mia terrena dimestichezza mi costipa considerevolmente.
Come anticipato telefonicamente dal simpatico operatore del call center il costo della riparazione non avrebbe superato i 160 euri, e il tuo coredo touch screen se la cava con il telefono riparato alla modica cifra di 150 plettri. Uso slang giovanili per illudermi di stare al passo con gli aggiornamenti di questi servizi che paiono realmente "al servizio" del cliente..Con stucchevole meraviglia da parte del sottoscritto, peraltro!
Ma il mio iphone non viene riparato. Nooooo. Ti pare che si sprecano miseramente ad aggiustare un oggetto già intaccato dall'imperfezione??
Sotto al mio nasone prendono il mio apparecchio per il quale nutrivo una solida complicità affettiva, e lo sigillano in un contenitore di legno. Successivamente la scatola e il suo contenuto vengono portati in un magazzino enorme di proprietà federale, posizionata probabilmente vicino all'Arca dell'Alleanza. Uomini qualificatissimi se ne occuperanno tra cinquant'anni.
Simone mi induce cortesemente a firmare col dito l'autorizzazione all'atto di riparazione del prodotto. Sì, col dito perchè anche la firma negli apple store si fa su di un apparecchio touch screen in the swaisss...Mi sento come Tom Cruise in quel futuristico centro commerciale alla fine di Minority Report.
Vabbè ma il telefono, ti chiederai?

Nulla. Pago il servizio e mi danno un NUOVO iphone.
Mi spiegano come recuperare la mia rubrica e tutte le app col precedente telefono scaricate e..."Ciao Coredo! Grazie per averci scelti!", dice il simpatico e cordialissimo Simone.
Si può tutto questo chiamare efficienza?
Direi di sì.
Avrò comprato una cover decente per proteggere il mio nuovo iphone?
Ci puoi scommettere!

domenica 5 giugno 2011

Nel mio iphone 4...


E continuiamo, o miei coredici beniamini, con la casuale classifica della mia playlist che contiene brani da viaggio e non, il cui ascolto è nevvero indispensabile per la formazione mia e vostra allorchè vi assalga il desiderio di copiarmi.

"Twist and shout" dei Beatles
"Freestyler" di Bomfunk MC
"Judas" di Lady Gaga
"Immigrant song" dei Led Zeppelin
"Touch me baby" dei Doors
"California girls", "Good vibrations" dei Beach boys
"California gurls" di Katy Perry feat. Snoop Dog
"Right round" di Florida feat. Ke$ha
"Tranne te" di Fabri Fibra
"Rock Superstar" dei Cypress Hill
"Sweet home Alabama" dei Lynyrd skynyrd
"Arivederchi" di Zemfira
"Hey Jude" dei Beatles
"La zappa, il tridente, il rastrello, la forca..." di Rino Gaetano
"Altrove" di Morgan
"Sono come sono", "la crisi", "iodio" dei Bluvertigo
"Substitute" dei Who
"I think i'm paranoid" dei Garbage
"It's a beautiful day" dei Pizzicato five
"La canzone del cazzo" dei Gem boy
"Here it goes again" dei Ok go
"Narcotic" dei Liquido
"Anything, anything" dei Dramarama
"Everybody need somebody" dei Blues brothers
"Video killed the radio star" dei Buggles
"Material girl" di Madonna
"Girls just wanna have fun" di Cindy Louper
"Banana split" dei Dickies
"Bad raputation" di Joan Jett
"I love rock'n roll" di Joan Jett

La playlist continuerà qualche post più in là, coredomani incalliti!!!!!!

See ya and baciukezz!

mercoledì 1 giugno 2011

Quando sei in tour...


In prossimità del mio imminente ennesimo viaggio alla scoperta della suggestiva nonchè generosa Federazione Russa, il vostro esuberante Coredo coglie l'occasione per offrirvi uno di quei post che perfino voi coredotomani potreste arrivare a fine lettura esclamando: "e a me???"

Ma suvvia, gentili lettori!
Non vi pervade la curiosità di sapere quali sono i brani che ascolto ogni qualvolta mi accingo a viaggiare per il mondo indipendentemente dal tipo di soggiorno?
Nel mio IPHONE 4 sono contenute alcune tracce che sono colonna sonora della mia vita e della mia crociata artistica.

Ad esempio:
tutta la discografia completa di Michael Jackson, a partire dal brano "abc" cantata dai Jackson 5 fino all'ultimo inedito postumo di "this is it".
Non c'è una canzone del Re del pop che non mi piaccia, ma se proprio devo confessare il pezzo che adoro sopra tutti vi urlo "man in the mirror" dall'album "bad" del 1987.

"Satisfaction" dei Rolling Stones mi gasa di brutto e la ascolto soprattutto mentre dipingo. "Start me up", però la preferisco! Mi fa credere in me motivandomi anche o soprattutto quando l'emozione tende a rendermi vulnerabile in vista di un discorso o un'inaugurazione che mi riguarda.
Gli Stones introspettivi li apprezzo nella cover di "like a rolling stone" di Bob Dylan, brano che gradisco maggiormente se cantato da Mick Jagger.
Insomma conoscete il detto "le persone si identificano in due generi: c'è chi è fan degli Stones e chi è fan dei Beatles". Il diavolo e l'acqua santa; io sono sempre stato dalla parte di Mick...Non a caso gli somiglio.

"I wanna rock'n roll all nite" dei Kiss è la musica della vittoria. Ideale per me quando raggiungi un obiettivo e necessiti di un selvaggio festeggiamento in stile rock puro con la lingua di fuori!

"I'm shipping up to Boston" dei Dropkick Murphys è anche la colonna sonora di "the departed"; rock irlandese pesante e agguerrito, visto che tanti dicono che la mia arte lascia poco spazio alla creanza....Io metaforicamente spacco la mia chitarra mentre bevo la decima pinta di scura!!!

"rocketman" di Elton John, così triste e melanconica; dannatamente mia in certi momenti di vita che desidero ricordare per non ripetere gli stessi errori, per non perdere più le persone che amo, per non dimenticare la persona che amo(S).

COLONNE SONORE
"kill bill" vol. 1 & 2: vuoi mettere?
"batman", quello di Tim Burton con la musica di Danny Elfman: suggestiva!
"superman" di John Williams: vengo...
"star wars" di John Williams: di nuovo...
"Indiana Jones" di John Williams: comincio a credere all'improbabile!
"Rocky" con tanto di "eye of the tiger" e "living in America" insieme alla colonna sonora principale: e mi dico "non fa male!"
"ritorno al futuro" è evocativo nonchè trionfante!
"i goonies", ma solo il pezzo dei Fratelli Chase durante l'inseguimento!
"Robocop": mi sa così di pop!
"pirati dei caraibi": spacco tutto!
"E.T.", e sogno la gloria e la redenzione.
"ghostbusters" di Ray Parker: ancora più pop culturalmente parlando.

"pensiero stupesce" e "Parco Sempione" di Elio e le storie tese: il mio divertente made in Italy.

Tutta la discografia di Battiato, omettendo i dischi sperimentali che FRANCOmente mi fanno abbastanza cagare.

"shake senora" di Harry Belafonte mi aiuta ad apprezzare le persone anche quando mi fanno girare le pale dell'elicottero...Gnè!

Era un assaggio della playlist del coredophone; la continuazione semmai ne avrete voglia o semplicemente interesse.

Vado a creare qualcosa di creativo per il creato.

See ya!