lunedì 7 maggio 2012

(Telethon) Maratoneti, soldati e macchine da presa

Fingi che questo non sia semplicemente il tuo blog preferito, ma anche un banale infantile diario del cazzo dove sfogo a pieno diritto la mia sensazione di fatica inestimabile.
Si, cristo: oggi sono distrutto.  Giungo di nuovo a Asgard, reduce da una bellica giornata trascorsa al servizio di Real Life Tv, come fantasmagorico assistente di produzione. I media hanno già pubblicizzato l'evento, ma nel caso non lo sapessi, Telethon ha portato a compimento l'ennesima iniziativa benefica della tanto attesa maratona di Milano.Si chiama "walk of life". Scopo della cerimonia , superfluo ricordarlo, è la raccolta fondi per combattere le malattie genetiche e stronze, giusto per assumere un tono di pubblica solidarietà.
Parliamoci subito chiaro: un vero successone, abilitato in primis da una favorevole situazione meteorologica (merda, ho sbagliato a scrivere questa parola tre volte. Devo essere fottutamente stanco); in secondis dall'affluenza stupefacente di persone. C'è una ragione se sono stupefatto, sì sì.
Come c'è una ragione se preferisco adoperare il termine "persone" piuttosto che "gente".
La gente è una generica astratta massa di esseri viventi che agiscono, nel mio immaginario fondamentalista, come un apparato meccanico, prevedibile e ottuso.
Le persone, sono individui; sensibili, ragionevoli e altruisti. Capaci, insomma,  di dimostrarsi umani nel senso più utopico del termine, santoddio.

Ora che sai che è stato un successone, non corro pericolo alcuno  confessandoti che  sabato, giorno di apertura per le iscrizioni alla gara, non ha presenziato  manco il fantasma di un pubblico.
Per carità: c'erano le solite dogsitter filippine  a passeggio coi cani degli amici di Briatore, i manager in tuta Armani intenti a correre misurandosi il battito cardiaco con aggeggi prestatigli da Iron Man; studenti poser  che pedalavano in sella alle loro bici vintage che oggi fanno cool....Sì, vabbè: Parco Sempione è sempre piacevolmente movimentato, ma gli stand agonizzavano nel perplesso imbarazzo di chi si è fatto un mazzo notevole, per poi essere sbeffeggiato dal tempo infame che pisciava acqua come un vecchio dio incontinente.
Un pò deprimente, e credimi se ti dico che ce sò rimasto male. Perciò signori di Telethon: non prendetevela se scrivo queste mie profonde considerazioni su un mac che ha l'età della mia dobermann sorda e mezza displasica.
Allora eravam lì che facevamo le nostre belle riprese. Riprendere il giorno prima dell evento serve nel montaggio per narrare con una consistente dose cronologica, lo sviluppo della maratona, a partire dal momento di quiete prima della festa. Ha senso, quindi per un pò che nelle inquadrature a campo lungo non compaia nessuno. Chetticredi.

Ad un certo punto..Sì insomma..Mi sono improvvisato comparsa per raccontare una situazione in cui il visitatore curiosa, esplora, si informa...Visita, che cazzo. Poi la capa, Claudia,  mi ha investito del titolo di attore e mi ha detto:"vai allo stand dell Esercito Italiano e chiedigli un pò di informazioni. Noi ti riprendiamo. L'audio non si sentirà, quindi puoi anche marpionare con le soldatesse."
Sono andato. E ho recitato. Nel senso teatrale, pertanto professionale del termine. Mi sono trovato innanzi una ragazza in divisa dallo sguardo magnetico e il viso fine come quello di un'autentica Musa. La guardavo fingendo passiva noncuranza, mescolata a un finto interesse meramente turistico concernente la scuola dell esercito e l'arruolamento. Un fante biondo, con quell'accattivante matita sapientemente distribuita attorno a degli occhi verdi come la sua mimetica, mi parlava con palpabile devozione verso l'arma e il giuramento patriottico che ne consegue. Per quanto il suo  turpiloquio mantenesse un tono serenamente cordiale, il sottoscritto si è sentito rapito come dal coro delle sirene di Ulisse.
Una vera Donna. Siciliana, dall'accento. E' quasi automatico che ami Battiato; forse non quanto me, ma io adoro i siciliani e le siciliane. I primi per la simpatia e l'altruismo di cui ho a mia volta beneficiato tempo fa; le altre per le medesime qualità, ma con in più la bellezza.
Vabbè, in conclusione, ho provato una stretta allo stomaco tale da indurmi a balbettare, al cospetto di una creatura che mi ha decisamente e spietatamente folgorato come il fottuto dio del tuono Thor. Pensi che le donne con le palle sfoggino capelli rasati e tatuaggi pornografici sul pube? Ne ho conosciute:  non me ne sono mai innamorato. E in definitiva, non è che avessero ste gran palle. Tutta scena.
Questa di tatuaggi non ne aveva, eppure Chuck Norris al suo confronto mi appariva un catechista gay...Mi ha stregato, porca vacca! Poi Claudia mi ha detto che poteva bastare così, e mi si è formato un nodo in gola così grosso, che per ingoiarlo ho impiegato tre quarti d'ora.  Aah! Come vorrei che il fato mi permettesse di rincontrarla! Ci metterei subito la firma; non per arruolarmi, ma per sposarla! Intendiamoci!


Torniamo a Telethon: il tempo ha pensato meschinamente di peggiorare, tant'è che ci siam trovati abili a tornare a casa molto prima delle 14.00.
Sulla via del ritorno mi sono giustamente posto il dubbio su come sarebbe potuta andare la giornata di domenica. Oggi, appunto.


Oggi.
Ancora assonnato per la levataccia...Aspetta: ci vuole un drink e un nuovo pacchetto di sigarette, perchè sto scrivendo a dismisura. Sto anche guardando Starship Troopers, tanto per rimanere in tema militaresco. Faccio tante cose insieme, proprio come i fottuti geni del cazzo. Ma almeno io non intendo ammogliarmi con le mie cugine, come fecero Einstein e Darwin.


Torno subito.


Il tuo stupidotto coredico archeologico, non sapeva che le iscrizioni alla maratona di Telethon sono anche, e soprattutto on line, porcoggiuda!
Ecco spiegata la stupefacente affluenza di persone argomentata qualche riga più in su..!!
Preparativi eccitanti, palloncini, magliette in regalo, red bull dal relativo stand gratuite fino ad esaurimento scorte; bambini neonati che indossano teneramente la pettorina col numerino di gara, cagnolini con la t-shirt di Telethon; disabili che sorridono, facendoti sentire patetico e piccolo ogni volta che pensi a quanto hai imprecato sulla tua vita; anziani superatletici che ci credono e vogliono arrivare tra i primi classificati; aerobica collettiva diretta dal palcoscenico con la musica che fa tunz tunz; Fleo e Gloria a riprendere, forsennati. Claudia gestisce. Andreas è un altro operatore che invece si lega una macrocamera al petto, percorre l'intero tragitto previsto dalla competizione e riprende dalla prima linea cavalcando la sua mountain bike tutta pimpata.
Io seguo a turno i tre operatori, trasporto i cavalletti, chiedo a qualcuno troppo alto di spostarsi gentilmente, che copre la visuale in campo, compro i gatorade con i soldi della produzione, per poi dissetare i miei colleghi; controllo che nessuno si inculi il materiale da ripresa, appoggiato dentro un alloggio provvisorio, vicino agli altri stand; un sacco di cosucce belle, di quelle che non ti fanno mai star fermo, cazzo! Ma Dio solo sa se questo non è meglio: da che ero rincoglionito dal sonno a partire dalle sei di mattina, ora sono carico di compiti e di red bull, e mi sto proprio divertendo come un inguaribile figlio di puttana!
E la gara non è ancora partita.
Qui viene il bello!
Io e Fleo: schiena contro schiena in mezzo ai runners (li chiamano così, boh..), prossimi alla partenza introdotta dal conto alla rovescia.
"Perchè schiena contro schiena?", ti chiederai educatamente.
Semplice: lui riprende la partenza della maratona mantenendo la camera alta, per inquadrare il mare di persone che si mettono in marcia; io creo un mini varco per distanziare chi potrebbe non vederlo ,impattandosi col cavalletto.
I milanesi partecipanti e non, salutano la telecamera, ed è tutto fighissimo perchè non siamo testimoni, bensì documentatori di questa nobile iniziativa sportiva che, spiattellato in chiave forse melensa, ci rende tutti donne e uomini migliori. E me ne frego se è melensa.
Io e Fleo non siamo esenti dalla gara: Claudia ci ha fornito il nostro itinerario personale, così noi ci atteniamo al percorso per immortalare i momenti salienti della gara. Corri fino alla fontana, taglia per la Scala, fai un'inquadratura a rasoterra per catturare la miriade di scarpe da tennis che calpestano l'asfalto assolato; fiatone."Corra fai cenno di salutare a chiunque passi in campo!"
"Salutate, salutate!"
E loro salutano. Ci sono momenti che attraversiamo la mandria di atleti, ma dobbiamo star attenti a non ostacolarli o peggio, generare uno scontro tra corpi umani e attrezzature da migliaia di euri.
Ce la facciamo! I tuoi beniamini ce la fanno e realizzano un fottuto servizio da fottuto premio Pulitzer.
La competizione termina con la dovuta premiazione, mentre il nostro lavoro continua col meticoloso confezionamento di attimi ufficialmente determinanti, quali l'apparizione degli organizzatori, dei responsabili del reparto scientifico, di un generale dell esercito e tanti, tanti, tanti cazzi ancora.
Che ore sono? La una e mezza. Io, e ripeto simpaticamente, IO raccolgo le nostre cose: all'incirca sei borsoni pieni di attrezzatura e uno zainetto sulle spalle.
La prossima mossa, pallosissima, è dirigerci alla nostra sede per scaricare tuuuuuuuuutto quanto sul computer.
Nel frattempo se magna. Fleo, quel figlio di puttana si unisce agli altri due operatori per fare sta cosa di we-installus o vattelapesca. Un ultimo sforzo che se non altro costituisce un'attesa pari all'eternità.
Vabbè. Fate, fate. Io e Claudia andiamo da mac donald a prendere d'asporto i menù che tutti hanno ordinato, a spese sempre della produzione.
Non serve che mi ricordi che sono vegetariano, testolina d'un coredico aviatore!
Io mi arrangio da qualche altra parte, ovviamente. Poi non è che voglia parlarti di cosa mangiamo per pranzo, ma della Claudia. Sì: anch'io uso l'articolo davanti ai nomi propri, perchè anche se acquisito, sono un cazzo di nordico polentone della minchia. Scusa, nèh!
La Claudia è intelligentissima e ironica, ma temo mi sopravvaluti perchè mi fa domande difficili. Il brutto è che si tratta di argomenti culturali o linguistici, dei quali mi sono accidentalmente e fortuitamente interessato di recente, pertanto le mie risposte sono preparate...Ma è un fottuto caso e adesso pensa che io sia un genio. Ironico. Mi viene in mente Alanis Morissette.
Non mi fa più domande difficili e si scherza. Che culo. Anche perchè fluttiamo sulle stesse frequenze in tema di sarcasmo. Ci sta dentro, la Claudia.


Oookay. Giornata lavorativa volta al termine alle 15 e qualcosa.
Ora un ultimo viaggio verso casa, la mia noiosa e amatissima brianza.
Ho scritto "verso casa", vero? Non ho scritto "a casa". Certo, perchè a casa non ci andiamo.

La mia avventura con Telethon termina qui.
Ma come posso cambiare drasticamente post, se l'intensità della giornata è tale da amalgamare il susseguirsi degli eventi in un completo e mistico tutto?
 Ora se sei un coredico accanito, leggiti la traccia nascosta, segreta e ufficiosa della domenica apparentemente terminata con la maratona.

Se vuoi che l'avventura termini qui, non andare avanti a leggere e vai a nanna, sognandomi solo nel caso in cui tu sia donna.


Passiamo per Biassono. C'è un locale ARCI che solo per oggi ospiterà la troupe dell amico mio e di Fleo, Matteo Terzoli.
Gira un videoclip musicale per un gruppo heavy metal (?) che si fa chiamare "il marchese". Mai sentiti. Sò ggiovani.
Gli diamo una mano.
Il video racconta il gruppo al completo che si esibisce col loro pezzo, e le comparse devono interpretare la folla in delirio. Non si tratta di fans dei suddetti musicisti, ma di zombie. Il pubblico è composto unicamente da zombie truccati egregiamente da Mirella, una professionista veterana del cinema e del teatro.  Cammuffa una decina di ragazzi da vere creature della notte putrefatte e assetate di carne umana. Che schifo. Che figata. Io e Fleo prendiamo parte allo show: tempo mezz'ora e siamo due zombie. Pure noi.
La scena si apre col dettaglio di diverse bocche fameliche che lacerano il corpo di una giovane attrice che viene mangiata viva. E' coperta di sangue finto che copre la sua magliettina sexy ridotta ormai a brandelli. Sulla sua pelle, Mirella applica pezzi di pollo arrosto freddo: sono i brandelli di carne che gli zombi staccheranno dal suo stomaco, collo, braccio.
Poi la musica ha inizio e gli zombie, seguiti da altri che entrano in campo come in un cazzo di olocausto post armi batteriologiche, si trascinano verso il palco che ospita il gruppo con la sua performance. Io e Fleo siamo tra gli altri zombie, proprio come due figli di puttana. A separare il palchetto da noi zombie, una rete metallica che durante le riprese tentiamo di sfondare. Alla fine ci riusciamo e ci mangiamo la band.
Seee.. Detta così è semplicistica, la faccenda. Ripetiamo i ciak così tante volte che alla fine diventiamo veramente dei morti viventi, e come se non bastasse, dobbiamo tenere le braccia sollevate verso l'alto perchè nella finzione buttiamo giù, rompiamo o comunque superiamo lo sbarramento che ci ostacola, allo scopo di banchettare con i corpi vivi dei metallari, che cantano incazzosi sbeffeggiandoci e facendoci il dito medio.
Ma il Teo Terzoli è un gentleman. Si beve gratis e si fuma abbastanza da essere fedelmente veritieri come esseri che faticano a stare in piedi, esprimendosi con versi gutturali lamentosi e mugolanti.
Io e Fleo spariamo così tante cazzate da ridere per cose che solo noi capiamo. Ridiamo talmente tanto e la cosa non è una novità, che ci scoppia il mal di testa.

Ora sono a casa che scrivo le ultime battute su questa mia, devo dire fantastica giornata, quando il mio iphone vibra. E' Fleo, ed esclama queste semplici parole:

"GEMELLE. SVEDESI. ADESSO. Passo a prenderti tra dieci minuti".

Devo andare. Sono esausto...Ma devo andare.



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