lunedì 28 maggio 2012

Give me a break!

La denuncia e la critica non hanno senso di esistere se sono sterili.
Non mi è stato  insegnato: l'ho banalmente imparato col susseguirsi costruttivo di interventi lavorativi utili e interessanti.  Se esprimo in questo post un lieve dissenso, non è per farmi figo o atteggiarmi a poser che non sono, ma principalmente... Desidero in via cavalleresca un fottuto mondo migliore.
Dire "fottuto"fa molto poser oggigiorno; quindi non è una gran trovata per uno che si è prefissato una caccia ai poser senza precedenti.
'Sticazzi.
Nuovo cliente per Real Life Television; nuovo lavoro per il tuo coredo eticamente illuminato.
La solita troupe composta da me e da Fleo si dirige al parco di Palestro, dove c'è l'astrolabio e t'assicuro che possiede un fascino così newyorkese da essere figo per davvero. Poi, oh... Io son di parte: Milano mi piace sempre di più, anche se oggi c'è il blocco e il giro d'Italia. Tanto noi si prende il tassì e ce lo paga la produzione.
Fai le riprese alla gente, al fermento della nuova cerimonia, ai mocciosi in bici col casco più grande di loro, alle fregne che salutano la telecamera etc. etc.
Le "olimpiadi delle famiglie" sono l'oggetto del nostro servizio Ansa.
Ssssì: giochi in bicicletta per infanti, percorsi a ostacoli simpatici con premi, attività sportive promosse per vendere sogni e altri svariati cazzi.
Perdona l'antipatica aria che mi dò. Ma stavolta non è Telethon. Apparte che non vedo stand dell'esercito e non ci sono sirene con la matita attorno agli occhi; il fatto è che qui l'organizzazione porta il marchio scomodo e pesante della Nestlè. Stand della nestlè, gadgets della nestlè; il coniglio e l'ape della nestlè, o meglio dei figuranti travestiti che posano coi bimbi per le foto; poi lo slogan...Un'infelice frase ipocrita e facilona, che  mi trapassa il cervello già in tilt: L'educazione alimentare per la salute e il benessere.
Sui depliant delle iniziative nutrizionali ci sono versi del tipo"salute e benessere". Ma de chi e de che?
Dell'uomo? Magari, forse...Del consumatore, certo chessì!!!
Della fonte del business economico che "alimenta" i guadagni delle multinazionali, lasciandosi ingozzare da idee e simboli di valori astrattisti, inneggianti alla salute e il gusto de 'stocazzo.
Intervistiamo una nutrizionista che ci fa dei discorsi bellissimi sulla ricerca, l'importanza dell'etichetatura di ciò che mangiamo, sulla salute fisica e sull'ETICA che il nostro organismo necessita in termini alimentari.
Non mi soffermo a denigrarla, in quanto figura rappresentativa gestita da un sistema telematico, oramai autogestito e autocosciente. Non realizza manco lei la mancanza di senso del monologo predicato innanzi la camera.
Mi appoggio al cavalletto della cinepresa e credimi, se ti dico che ascolto speranzoso in uno spiraglio ragionevolmente giustificativo.
Niente da fare: lo spiraglio io non lo trovo. Però son lì per lavoro e la mia bambina deve magnà...Facciamoci li cazzi nostri!
E' solo qui che  ti scrivo la mia ardua considerazione: come può una multinazionale parlare di benessere ed educazione alimentare per noi e i nostri bambini, mentre vende i suoi prodotti contando sulla produzione di allevamenti intensivi che causano la quotidiana morte di migliaia di animali di cui la metà neonati? Fai caso al logo della nestlè: un uccellino che sta sul nido insieme ai sui piccoli. Un'immagine che evoca la natura e il senso della famiglia al contempo. Ma con quale presuntuosa morale? Le mucche da latte vengono separate dai loro vitelli immediatamente, e tra loro si chiamano disperati fino a perdere la voce. Il vitellino viene lasciato in un box minuscolo, affinchè non possa muovere le zampe e la sua anemia da carenza di nutrimento favorisca la tenerezza della sua carne. Tutto il latte che la madre conserva nelle mammelle per ordine naturale, viene destinato alla produzione e lavorazione di merendine e bevande che il consumatore divorerà comprandole al supermercato. Le madri muoiono prematuramente a causa del lavoro che si ferma per 4 ore al giorno, semplicemente spegnendo i  macchinari a cui rimangono ancora attaccate. Non pascolano e non vedono la luce del sole. dormono dove defecano e lavorano dove urinano. Crollano per la fatica e lo stress psicologico al quale non possono reagire perchè indifese. Un vitellino non vale quanto un bambino umano, giusto?  La mia posizione è un pochino diversa. Un bambino e un animale hanno lo stesso diritto alla vita che ci ha dato Dio; godere dei benefici della natura non equivale a stuprarla. Forse è un mio problema, tuttavia mi sembra più sano pensare a questo modo di agire:


Viceversa, penso che questo sia invece la morte.


Ma noi ci siamo presi la briga di decidere che i nostri cani e gatti vanno amati; i maiali, i polli e le vacche possono crepare; siamo fatti a immagine e somiglianza del nostro Signore, abbiamo un'anima e quindi facciamo il cazzo che ci pare...Ma..Un momento.
Qualcosa ci sfugge, e ti cito vichipedia. Si perchè un aspetto drammatico dell’allevamento intensivo, spesso taciuto dai media, è l’enorme consumo di cereali per nutrire i bovini . Già agli inizi degli anni ’90 il 70% dei cereali prodotti negli Stati Uniti veniva utilizzato per l’alimentazione animale. L’emerito entomologo Damid Pimentel nel libro Food, Energy and Society scrive: «Le proteine somministrate ai manzi e agli altri animali consistono per circa il 42% di foraggio e per il resto di cereali. I bovini hanno un’efficienza di conversione delle proteine alimentari solo del 6%. Ciò significa che un animale produce meno di 50 kg di proteine consumando più di 790 kg di proteine vegetali.» Tutto ciò mantiene alto il prezzo dei cereali, penalizzando i paesi poveri e contribuendo in maniera rilevante al problema della fame nel mondo. Il capitalismo, agendo in tal senso è il nuovo nazismo. Francamente non tollero saccenti discorsi informativi, fatti da un'azienda che guadagna sulla sofferenza di parecchi esseri viventi, mostrando bambini biondi e felici negli spot televisivi.
Esco di scena.

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