venerdì 15 gennaio 2010

Avatar


Nelle sale è ufficialmente uscito poche ore prima di questo post, ma il mastodontico Coredo ha visionato la pellicola ieri sera alla magica anteprima italiana trasmessa al Warner/Medusa Village di Vimercate "Torri Bianche".
Quasi per sfizio e con la coscienza di una plausibile impossibilità di acquisto del biglietto, Jj Baciamella e L'amichevole Spiderfriend Claudio Skinecchia sono andati in avanscoperta verso il multisala, confidando vanamente in un riempimento parziale della sala 8. Ricevo qualche minuto più tardi la telefonata di mio fratello già munito di tre biglietti per Avatar 3D.
Così mi preparo, chiudo il ristorante non prima di aver digitato il codice che innesca l'allarme antifurto e...dimentico di abbassare la cler. Ma questa è un'altra avvincente storia che ringraziando Dio non ha portato a spiacevoli disavventure.
Raggiungo gli altri due supereoi alle 23,30 e li accompagno in quanto membro più anziano dell'improvvisato team, ad acquistare ingombranti bevande il cui flusso verrà contemporaneamente stoppato da una badilata di pop corn ed M&M'ns (si scrive così? Boh!)

Mi consegnano gli occhiali in stile nostalgico anni '80 e con amarezza inizia lo spettacolo in anteprima con la conseguente assenza di trailers. Vabbè.

Non ho inserito "CAUTION, HEAVY SPOILER INSIDE" perchè non vi è alcuna necessità.
Tale recensione è per l'appunto una sterile opinione che abdica dal raccontare ogni filo logico della trama. Anche chi non ha visto il film può leggere il blog, e soprattutto chi non ha intenzione di farlo potrebbe tornare sui suoi passi.
Per questa notte, ho pensato, la lotta contro il crimine può concedersi un meritato riposo. Un nerd come me non si sarebbe perso l'occasione di vedere prima della massa la pellicola che tutti in Italia (sì perchè siamo l'ultimo paese in cui Avatar è uscito) stavano attendendo con nervosa curiosità.

Una favola anti-bellica ed ecologista costata alla Fox uno scherzo di 500 milioni di dollari; ora tale dato conferma il lavoro come più costoso della storia del Cinema assicurandolo al guinness del nuovo dizionario cinematografico.
James Cameron non girava un film dai tempi di Titanic, esattamente dal 1997; gli effetti speciali di Avatar sono stati dunque realizzati con una tecnologia che ha richiesto 15 anni di lavorazione.
Se come me avete avuto grandi persone che vi hanno insegnato a leggere un film, converrete che la genialata di Titanic è inserire un lieto fine all'interno di un'inenarrabile tragedia.
Come potreste dare per scontato che una ragazzina di 12 anni cominci a scoprire il suo corpo pasticciandosi la paperina solo perchè nel film c'è Di Caprio!
Non è così. Se l'ultima immagine di Leo fosse stato il suo cadavere gonfio d'acqua che sprofonda nell'Oceano, le ragazzine e così tutto il resto del pubblico avrebbero condannato il film per l'eternità.

Invece che fa quel volpone di James cameron? Ci proietta l'allucinazione appagante, rassicurante e poetica di un Jack che in compagnia di tutti i naufraghi naturalmente deceduti, tende la mano verso la vecchietta bavosa interpretata in gioventù da Kate Winslet, mentre sta passando a una vita realmente migliore.
Da qui: applausi, piagnistei, osanne, oscar, piagnistei, applausi, masturbazioni, acclamazioni, esclamazioni, fuochi d'artificio, brindisi, approvazioni, addii al nubilato, matrimoni, piagnistei..e così questo disco rotto di sensazioni può girare all'infinito.

Cosa poteva uscire dalla camera di un regista così trionfante se non un nuovo megacolossal destinato alla grandezza nella sua più nobile forma?

Presidente della Fox:
-allora James cos'hai realizzato in questi anni?
J.C. - ma sai...ho inventato una cinepresa.
- ma dai!
- sì, adesso insieme a Stanley Kubrick sono pionere cinematograficamente colloquiando.
- e cosa fa la tua cinepresa?
- gira direttamente in 3D.
- ah.
- così gli effetti speciali della Weta manifestano una maggiore profondità in grado di coinvolgere lo spettatore, limitando ancora di più quel patto di tolleranza tra il mondo reale e quello fantastico.
- allora gli spiccioli che hai ricevuto dalla casa di produzione sono stati spesi bene!
- altrochè, vuoi mettere inoltre la pubblicità che ci facciamo vendendo il prodotto come il più costoso sulla faccia del pianeta, senza contare l'enorme peso delle emicraniche cifre legate al film!
Questo spettacolo segnerà il trampolino di lancio verso un nuovo modo di fare cinema.

Credetemi è così.
Avatar è un'esperienza, allo stato puro. E' un viaggio sulla Luna da 11,00 euro che ti trasporta su un pianeta dotato di un linguaggio proprio, di una flora e fauna all'occhio umano sconosciute poichè ideate appositamente per un paradiso extra-terrestre.
Un gioco, un videogame d'autore possiblmente dannoso per chi è depresso e cerca in Pandora quel desiderio virtuale di una nuova vita legata ad una seconda possibilità.
Intrattenimento per gli esseri umani di qualsiasi età, Avatar è un viaggio che sottolinea l'importanza del cinema come "divertente"non per vivere, ma sopravvivere.
Un capolavoro che rassicura il mondo del cinema sul suo stesso futuro evidentemente florido e roseo.
Divino e sublime, questo film può risultare addirittura orignale per la storia, se non avete mai visto Balla coi Lupi, L'ultimo samurai, e ovviamente Matrix.
La goliardicità del mio giudizio entusiasta trova ragione di esistere sinceramenta per la tecnologia apportata sulla pellicola; effetti visivi e sonori mai accostati da registi precedenti, nonchè fondali scenograficamente densi di un tripudio epilettico per la colorazione e l'interazione mobile del complesso in relazione agli attori, questi ultimi accompagnati debolmente da pochi altri elementi concretamente reali.
L'innovazione di questi effetti speciali fanno di Avatar il primo della sua specie; se non sono ragionevoli motivazioni per andare al cinema a VIVERE tale miracolo, allora questo film non fa per voi, ma mi chiedo che razza di persone siate.
Sezionando la struttura cronologica del soggetto, ho potuto avvertire influenze da capolavori quali The Abyss, (sempre di Cameron), Jurassic Park, la trilogia dei fratelli Wachowsky, Un uomo chiamato cavallo, Balla coi lupi (mi ripeto) e Corto circuito.
Il finale....E' praticamente Titanic.
Suppongo che per il prossimo film James Cameron ci permetterà di interagire da un punto di vista sensoriale completo coi personaggi di una qualsiasi storia.

Che botta di vita. Che splendida erezione di gusto.
Avatar ti cambia.

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