mercoledì 8 agosto 2012

(Lunedì cinema) Il dittatore

Ero lì coi miei compari a decidere, "lo vediamo o no?"...Alla fine del film su Lincoln che caccia i vampiri, non è che me ne fregasse più di tanto; però il penultimo film di  Sacha Baron Cohen, Bruno, non mi ha fatto impazzire.
Dilemma. Massì: magari se famo due risate, così ho pensato. E dato che sono la mente del gruppo, si è fatto ciò che ho deciso. Gnè.
Scritto e diretto dall'eccentrico Cohen, questo film è diverso da Borat e Bruno, in cui si sghignazza più o meno per una carrellata di candid camera ai danni dei cittadini americani e non.
La pellicola è una reale opera cinematografica classica, coi controcazzi, per giunta.
Di un'intelligente cattiveria che oserei chiamare coredica, è una cine-satira politica e sociale che attacca indirettamente gli stati più potenti del mondo, in primis l'America, certo..I mezzi di comunicazione del lungometraggio, sono numerosissime scene politicamente scorrettissime e così perfide nel contenuto, che rischi di non afferrarle per la tua pudica concezione di limite alla critica satirica. Per il modo diretto col quale gag malefiche esternano un coraggio filmico così originale, io ce lo metto tra i film da vedere in assoluto. Si ride, tanto. Si riflette anche, ma non mediante una melensa moralisticità da saturday night live. Non dura nemmeno un granchè, altra cosa che ho apprezzato: l'efficacia del film è soprattutto concretizzare una commedia impegnata e studiata, che si sviluppa e termina dicendo tutto nel giro di un'ora e un quarto.
Le scene più scompiscianti non sono quelle che vedi nel trailer; questa è un'altra sfumatura figa.

Nessun commento:

Posta un commento

commenti