domenica 10 febbraio 2013

Lunedì cinema: Les Miserables

E' incredibile come cambio tifoseria di settimana in settimana.
No, perchè dovendo esibire un gadget da tifoso ogni lunedì al cinema, e non essendolo veramente, prendo in prestito da cugini e fratelli diverse sciarpe, polsini, figurine e gagliardetti. Tutto perchè il cinema costa troppo, ingiustamente. Ma con la simpatica promozione, allo Space entri a metà prezzo se dimostri di tifare una squadra sportiva. Non esclusivamente calcistica, quindi.
Lunedì sono stato milanista, e prima ancora interista e crotonese.
Chissà che ha pensato il bigliettaro, che è sempre lo stesso...
Ma torniamo a bomba, ovvero alla recensione di questo capolavoro diretto dal regista del discorso del re: Tom Hooper.
Les Miserables è tratto dal romanzo di Victor Hugo e trasformato in musical dai teatri di Broadway nel 1980. Il film è la trasposizione su grande schermo dello spettacolo; magari conosci già le canzoni. Io sì, e non le ho mai apprezzate così tanto in vita mia. Il cast di attori si cimenta nel canto con un successo di risultato a dir poco commovente. E poi c'è Anne Hathaway.
Russell Crowe possiede una voce che al confronto Pavarotti sembrava un soprano.
E poi c'è Anne Hathaway.
Hugh Jackman recita il ruolo più impegnativo a mio avviso, della sua carriera: ingrassa, invecchia piange, fa il barbone e canta sempre. Pure quando piange.
E poi c'è Anne Hathaway.
Ho una sensibilità molto favorevole al musical. Ti giuro che tra quelli girati su pellicola, Les Miserables è decisamente il migliore.
Ti ho già detto che poi c'è Anne Hathaway? Che dire su di lei. Una performance che brama la statuetta d'oro. Merita questo e un marito più degno di lei. Tipo me.
Gnè.

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