sabato 29 settembre 2012

De gustibus...

I miei momenti di riposo consistono in un divano, un bicchiere di whiskey, una macchinata cabrio in compagnia di tre disperati come me, oppure di un'amica mugnaia con la quale condividere notti di aggrovigliamenti carnali.
Ma quando non mi riposo sto anche meglio, di recente...Davvero.
Appena mi riprendo dalla poco salutare mia ricreazione, ho un fisiologico bisogno di andare al ristorante per sistemarlo, accudirlo, coccolarlo e prepararlo a una nuova, anelata serata di intenso lavoro.
Le soddisfazioni che conseguono il mio fresco e nuovo interesse per la cucina e la cultura derivante che desidero accrescere ogni giorno di più, sono la fiducia che ho conquistato mediamente nei clienti, convinti dal sottoscritto a provare, osare, degustare pietanze fuori menù. Questo è lo stimolo emozionale che potenzia le mie capacità di venditore. Fare del mio meglio non è  certo dagli albori la mia filosofia di vita, ma ora ne avverto semplicemente necessità anche per non ammettere che sono al servizio del business.
Qualcuno mi ha detto che con un buon completo da indossare, potrei fare il venditore di auto di lusso; per quanto possa essere interessante, preferisco nutrire la dimensione che sta accogliendo i miei gusti risvegliati da un sonno passivo e neutrale. Adoro essere uno chef de rang. E' indubbio che il denaro, i pagamenti e l'incasso siano un fulcro di codesto, come di tutti i mestieri. Eppure l'emozione che vorrei trasmettere con la qualità e il servizio offerti dal mio esercizio, rimangono eticamente e moralmente la mia personale ricerca della serenità.
Eliminare i commenti negativi sul quel cazzo di tripadvisor, era inizialmente una sorta di ossessiva missione, per me. Ricordo poi però la frase di ratatouille, e te la scrivo integralmente: "per molti versi la professione del critico è facile. Rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo, su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative, che sono uno spasso da scivere e da leggere. Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare, è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale.
Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero: ad esempio nello scoprire e difendere il nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni. Al nuovo..Servono sostenitori.
Ieri sera mi sono imbattuto in qualcosa di nuovo. Un pasto straordinario di provenienza assolutamente imprevedibile. Affermare che sia la cena che il suo artefice abbiano messo in crisi le mie convinzioni sulla cucina, è oltrepoco riduttivo. Hanno scosso le fondamenta del mio essere. E' vero che non tutti possono diventare grandi artisti, ma è altresì vero che un grande artista può celarsi in chiunque."

Vivere un sogno è come vivere una favola, secondo muà. E trovo che questo capolavoro firmato Pixar, sia una delle favole moderne più belle che esistano, nonchè ispirazione per vivere una vita da ristoratore che crede alla sua routine, amandola e icuriosendola meglio che può.

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